Come vuole la “buona creanza” quando si entra in casa altrui si saluta.
Ed è questo il primo gesto compiuto da Peppe Servillo quando entra sul palcoscenico dell’Abbazia benedettina di Sant’Eufemia, dove ad attenderlo c’è una platea numerosa e composta.
Degna chiusura dell’edizione del Magna Graecia Teatro Festival 2012 a Lamezia Terme lo spettacolo “Spassiunatamente”, di Servillo e i Solis String Quartet.
Definirlo concerto…sarebbe un po riduttivo, anche perchè Servillo non è solo un cantante, ma è attore, compositore e sceneggiatore.
Lo spettacolo ci regala una rilettura dei classici della canzone napoletana utilizzando solo un quartetto d’archi e voce.
Ed è proprio la voce di Servillo che dialoga con armonia e senza interruzione con la maestria dei violini, viola e chitarra (Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (violet), Antonio Di Francia (cello e chitarra).
Servillo da prova delle sue doti non solo canore ma di arte scenica. Si muove freneticamente e riesce a dialogare col pubblico anche solo con la gestualità delle mani.
Il repertorio abbraccia epoche differenti dalle indimenticabili melodie di “Io te voglio bene assaje” a Raffaele Viviani, da Sergio Bruni a Renato Carosone.
Chapeau al maestro Servillo, quel cappello che tante volte anche lui dal palco ha utilizzato per salutare il suo pubblico.
Non ci resta che attendere la prossima edizione di questo Festival. Ma non possiamo esimerci da una osservazione piccola ma crediamo fondamentale.
Delle rappresentazioni svoltesi a Lamezia Terme non c’è stata nessuna serata dedicata al Teatro ed al mondo delle tragedie greche. Ma non dovrebbero essere il mood di questa manifestazione che non a caso si chiama Magna Graecia Teatro Festival?
Avremmo voluto chiedere i motivi di questa preziosa assenza al direttore artistico, Giorgio Albertazzi, ma purtroppo non abbiamo mai avuto modo di incontralo in nessuna serata lametina.
Credit E. Stranieri
of A. Raffaele
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