Septwolves, il brand più forte del menswear cinese, incarna il new mood contemporaneo, il nuovo stilema glam futuristic in procinto di apparire nella location post industriale dell’ex Ansaldo.
Un check potente, black, scuote giacche e bomber slim ma lascia filtrare stampe pavone e fiori carminio doppiati in voile. Camicie lunghe, veri e propri short dress, rivisitano la tunica in omaggio ad archetipi cinesi, come un Demiurgo che media fra giacca e pantalone loose. Ricami Thai, con il simbolismo del pavone richiamato costantemente. Colli e tasche alla Mao Tse Tung, su vesti tradizionali che il designer Colin Jiang trasmuta abilmente in pezzi iper cool, da giustapporre per ottenere outfit stratificati che sfruttano la potenza del bianco ottico. L’attitudine generale è over, con pantaloni morbidi, contrasti materici che giocano sul sistema binario lucido/opaco, leggero/pesante, lieve e corposo. Lino e seta, pattern etnici. E i due elementi portanti del brand nato in Cina 25 years ago: il fiore di erythrina, con il suo punto cromatico rosso rubino importato dalle grafiche digitali e a tratti cyber; la semantica del lupo, che porta nella moda un guizzo di aggressività, come una folata di vento su una pianura lineare e dai contorni precisi.
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