Ci sono filosofie diverse nell’approcciarsi ad una collezione o a una sfilata quando vi si assiste in qualità di addetti ai lavori. C’è chi ama leggere prima la cartella stampa e chi invece preferisce basarsi esclusivamente sulle proprie sensazioni; c’è chi la legge dopo e chi non la legge del tutto. Chi scrive pensa che le cartelle stampa abbiano la funzione di suggerirci piani di lettura supplementari che possono affiancarsi a ciò che una collezione deve comunque comunicarci in base alla nostra conoscenza e sensibilità.
Ci ha incuriositi, then, dopo la sfilata, leggere il nome di Annika Frye nella cartella stampa di Paola Frani. Per chi se lo stia chiedendo, la Frye è una designer tedesca affascinata dall’introduzione del concetto di improvvisazione nei processi di produzione in serie: tra le altre cose ha inventato un congegno sperimentale che ha chiamato “Improvisation Machine” e che serve a produrre oggetti in plastica. Il nome vi conduce sulla strada giusta: la macchina introduce elementi improvvisati e di casualità all’interno del processo produttivo per ottenere risultati assolutamente personali.
Ed è proprio questo il punto di incontro tra il pensiero della designer Annika Frye e quello di Paola Frani: introdurre sempre più il tocco unico, personale che spezzi una produzione in serie e che sottragga la collezione all’omologazione generalizzata. E per sottrarsi a questa omologazione, Paola Frani sceglie una strada affascinante, degna delle teorie della Frye: introduce il suo diversivo creando un flirt inatteso tra l’immediatezza del prêt-à-porter ed il fascino della Haute Couture. Via libera quindi al gusto del dettaglio, a lavorazioni artigianali, al delinearsi di una donna sofisticata, simile ad un fiore mutante: donna di luci che possono diventare ombre, di colori intensi che si illuminano all’improvviso di flash metallici.
La citazione di Annika Frye completa quello che è stata la nostra prima impressione durante la sfilata: il disegno di Paola Frani è quello di creare la propria strada in modo assolutamente personale e di perseguire la propria idea di femminilità; the designer refuses to adapt to banality and mere mass production and chooses instead the differentiation as his personal figure,,it,aesthetics and stylistics,,it,Il black,,en,white ed alcune,,en,positive-negative prints,,it,they are the starting point of the collection but the used nuances proceed decidedly to get to red and blue,,it,The strict and geometric order of the lines,,it,two-color and color block is sometimes interrupted by floral prints,,it,from the pink print to the peony print,,it,stylized and with silver reflections,,it,think of a woman who does not fear the use of anti-conformist volumes,,it,who loves flowing and enveloping lines,,it,that does not need to bend to trends,,it,who knows how to appreciate the tailored jackets and the sudden flashes like the red murmasky inserts,,it, estetica e stilistica.
Il black & white ed alcune stampe ad effetto positivo-negativo sono la base di partenza della collezione ma le nuance usate procedono decise per arrivare fino al rosso e al blu. L’ordine rigoroso e geometrico delle righe, del bicolore e del color block viene a tratti interrotto dalle stampe floreali, dalla stampa rosa alla stampa peonia, stilizzata e con riflessi argento.
Paola Frani pensa ad una donna che non teme l’uso di volumi anti-conformisti, che ama linee fluide e avvolgenti, che non ha la necessità di piegarsi ai trend, che sa apprezzare le giacche sartoriali e i guizzi improvvisi come gli inserti in murmasky rosso, che ama i materiali confortevoli come il mohair.
La peonia è il simbolo perfetto di una collezione che segna un percorso personale e unico: così come in Oriente la peonia è definita “la regina dei fiori” ed è oggetto di un vero e proprio culto, allo stesso modo Paola Frani propone una collezione immediatamente apprezzabile ma che dischiude il suo meglio a chi abbia voglia di andare oltre la superficie per coglierne tutta l’essenza.
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PF Paola Frani spring summer 2014 a Rimini | A glittering woman
Paola Frani spring summer 2014 a Rimini Mi piacciono le aziende che possono contare su una storia e su un percorso e che sanno dare un valore non solo a ciò che creano, ma anche alle persone che lavorano affinché i sogni diventino quelle stesse creazioni. Ecco perché mi piace Paola Frani ed è per questo motivo che seguo la stilista e il suo marchio da un po di tempo: grazie ai magazine coi quali collaboro, ho potuto spesso raccontare le loro collezioni, tra le quali quella per il prossimo autunno / winter