A Fabrizio Bosso non piace il caffè, in nessuna salsa. Quindi prende un tè al limone, accompagnato da un croissant, mentre risponde alle domande. Di sé dice: “Sono jazzista ma questo non significa che la musica che suono debba rimanere dentro i limiti di un genere. Il jazz è un linguaggio che può incontrare qualunque altro che sia pronto ad accoglierlo.”
In effetti la sua versatilità e le collaborazioni con artisti vari dimostrano come il genere si presti ad essere contaminato, con risultati strepitosi. Ce lo racconta in questa intervista, dove abbiamo scoperto, inter alia, che possiede tre trombe e un flicorno ed ha tatuato sull’avambraccio, uno scorpione che esce… dalla tromba, obviously.
Ho sempre avuto una curiosità, ascoltando musica…esiste il pezzo perfetto?
“Esistono dei brani che ti danno molto, che possono cambiare a seconda del periodo e della serata, perché senti che viaggiano nella direzione che tu stavi cercando. Ma la perfezione no, non penso ci sia in musica.”
E’ partito venerdì 21, dalla Reggia della Venaria Reale, “We love you”- da Amy Winehouse a Nina Simone- con Nina Zilli. Un concerto che vi porterà in giro per l’Italia tutta l’estate. Com’è nata l’idea?
“L’input è arrivato da un ragazzo di Napoli, dove si è svolta quella che, in teoria, sarebbe dovuta essere l’unica data. Poi si è sparsa la voce e ora ne abbiamo una ventina. Siamo io e Nina, accompagnati da una super band. Per un’ora e quaranta proponiamo classici del soul reinterpretati (quasi tutti) in chiave jazz, oltre a tre suoi brani che si sposano benissimo con il repertorio.”
Invece, il mese scorso, sei stato con il tuo quartetto, Enchantment Quartet a Tokyo.
“E’ da dieci anni che vado in Giappone, ma non è da molto che ci torno come solista. E’ un Paese che ti accoglie in maniera pazzesca, ti gratifica, un Paese dove funziona tutto, c’è molto rispetto per la musica e un’ efficienza totale… mi trasferirei domani perché hai la possibilità di fare bene il tuo lavoro.”
Da Tokyo a Piossasco, paese alle porte di Torino, dove si è svolto il Festival Jazz “Note d’Autore”, di cui sei il direttore artistico. Anche quest’anno un gran successo.
“Yes, la risposta della gente è stata ottima. E questo grazie ai noti artisti che riesco a portare, in cambio di collaborazioni che permettono di abbattere i costi, e di organizzare un evento prestigioso in un piccolo paese, ma soprattutto grazie al lavoro delle ragazze della Fondazione Cruto (www.fondazionecruto.it) .”
Facciamo un salto indietro nel tempo, from 2013 to the 1978: hai iniziato a suonare la tromba a cinque anni. Era una vera o un giocattolo?
“Con quelle giocattolo ho iniziato a due anni. A cinque anni mio padre, trombettista, mi ha regalato quella vera. A dieci, mi portava nelle big band di musica jazz. E a quindici ho capito che la mia strada sarebbe stato il jazz.”
Ricordi il primo pezzo suonato?
“Yes, è stato “Ciliegi rosa”, un pezzo cubano, suonato dalle orchestre di ballo.”
La tua carriera si può far partire dal 1999: da lì le collaborazioni con i grandi nomi della musica italiana sono state tante: Bruno Lauzi, Franco Califano, Raphael Gualazzi,Tiziano Ferro… Com’è andata con lui?
“E’ stata una cosa inusuale. In realtà Tiziano aveva scritto il pezzo per Bocelli e Chris Botti. Gli arrangiamenti erano a cura di Luca Scarpa che gli ha consigliato me per la special edition “L’amore è una cosa swing” e così è nata la collaborazione su “Per te (for You) Tiziano Ferro
Perché la tromba risulta perfetta per accentuare l’emotività di un pezzo, portandosi dietro un tocco di romantica malinconia?
“Perché è lo strumento più vicino alla voce umana, ed è quello che ha più possibilità timbriche, infatti puoi modificare il suono sia con il tuo fisico, che con le sordine. Per dire, Miles, era il re della sordine harmon mute.”
Il jazz in Italia, è musica per tutti o ancora per intenditori?
“Non è solo più per intenditori. Bisognerebbe però sdoganarlo maggiormente, partendo dalle scuole per fornire una vera e propria educazione musicale variegata. Sicuramente, da dieci anni a questa parte, grazie a personaggi come Michael Bublè, e alle contaminazioni alla Cammariere, Mario Biondi, Vinicio Capossela, è stato fatto un grosso passo avanti. Anche se bisognerebbe lavorare di più sulle radio, perché trasmettano tutti i tipi di musica.”
Come musicista hai girato il mondo… cosa ti manca ancora?
“Vorrei migliorarmi, arrivare ad avere un suono ancora più mio e suonare con una marea di artisti che stimo.”
of Erica Vagliengo
Credit Paolo Soriani; Simone Cecchetti; Andrea Boccalini
Le date del tour “WE LOVE YOU” con Nina Zilli
June
21.06 – Reggia di Venaria Reale – VENARIA
27.06 – Jazz Festival – LIGNANO SABBIADORO
28.06 – Piazza Carlo Alberto – VALEGGIO SUL MINCIO (VR)
29.06 – Suoni delle Dolomiti – VAL SALEI
July
14.07 – Villa Ada – ROMA
18.07 – Villa Arconati – BOLLATE (MI)
19.07 – Teatro Petruzzelli – BARI
30.07 – Festival Lunatica – MASSA CARRARA
31.07 – Corte Degli Agostiniani – RIMINI
AGOSTO
01.08 – Mondus Festival – REGGIO EMILIA
03.08 – Torre Regina Giovanna – BRINDISI
08.08 – Arena Sant’Elia – CAGLIARI
12.08 – Ravello Festival – RAVELLO
30.08 – Narni Black and Soul Festival – NARNI
31.08 – Teatro Comunale Giuseppe Verdi – PORDENONE
October
19.09 – Teatro Politeama – CATANZARO
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