Un po’ rock, molto rococò. Ecco il rocKocò. Linee ampie e morbide, linee spezzate e spalle arrotondate, gonne fluenti, intarsi di pizzo, innovativi ricami, glitter, décolleté e trasparenze. Guillermo Mariotto, direttore creativo della Maison Gattinoni, per la prossima primavera-estate strizza l’occhio al ‘700 francese, ai salotti, alle conversazioni lussureggianti e gaudenti, a quella esasperata leggerezza… Ma è anche una collezione molto rock, giovanilmente esuberante, dissacrante.
Il XVIII secolo è stemperato nelle tinte pastello, nei colori polverosi, nelle nuance delle ciprie, sino a quella sfumatura calcaire ricercatissima… Abiti destrutturati (le marsine) in chiffon, organza, Gaza. Tattoo, lace, embroidery (crystals, rafia, filo, ciniglia, madreperla, specchi swarovski, veri e proprio gioielli d’antan), giochi di applicazioni e rimandi, dettagli e plissé, tulle in seta, sofisticati particolari su corpi apparentemente nudi (spalle e braccia), camicie e abiti dipinti, fiori scolpiti a mano. La ricercata eleganza della body art applicata all’alta moda.
Lumi ed eccessi, contrappunti e suggestioni. Guillermo Mariotto riattualizza un secolo, lo comprime, lo emancipa, lo profuma di rock e di modernità. Temporalità inedite, sublimi coincidenze, come dimostrano il cinema di Sofia Coppola con Kirstein Dunst trasformata in una Maria Antonietta, icona pop, o la danza di Maurice Béjart (“Ballet for Life”) e Angelin Preljocaj (“Le parc” creato su musiche di Mozart e brani originali di Goran Vejvoda).
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