“Non vai semplicemente da A a B, ma vedi cosa c’è tra A e B“, è Enrico Bernasconi, Rappresentante per l’Italia di Ferrovia Retica SA, a dirmelo. La prima persona che incontro all’evento “Austria e Svizzera. Tourism and gastronomy "at Magna Pars in Via Tortona 15 – Milan 12 February 2014.
Enrico mi racconta, con la sua passione e la sua accoglienza da dolce Swiss Maître, del Bernina Express; il modo più avvincente di scoprire le Alpi. Dal paradiso delle palme d’Italia fino ai ghiacciai scintillanti dell’alta montagna, tutto in un viaggio in treno. Il Bernina Express, una rete ferroviaria che è parte integrante del paesaggio, ormai. Si inserisce armoniosamente con il tutto, fino a fondersi. Un treno rosso che attraversa i luoghi più disarmanti della Svizzera. Penso “Wow, un Orient Express”, e come immaginario mi pare di tornare indietro negli anni, nella Parigi dell’Ottocento. E allora mi viene voglia di partire.
Perché non farlo con lo Swiss Pass? Interviene Matteo Spiller, Market Manager Europe South & West di Swiss Travel System AG. È il biglietto all-in-one per viaggiare in Svizzera a bordo di treni, autobus e battelli. “Perché no, therefore?”, gli rispondo. In fondo la Svizzera non è tanto grande. Posso fare un giro in pochi giorni. Che dire, colpita e affondata, come un orologio svizzero. Una come me che ama il mare e che in così poco tempo viene sedotta dalle montagne, è irripetibile. Ebbene sì, è successo anche questo.
Libera circolazione nel Magna Pars e via verso la zona dedicata all’Austria. Lo sguardo spazia tra piccoli stand informativi, finger food a braccio con assaggi di formaggi tipici e polenta rossa del Ticino, e vini a calice con degustazioni di Merlot.
Uniamo i piaceri.
Prendo il Treno del Cioccolato che transita tra Montreux e la fabbrica di cioccolato Cailler (Nestlé) a Broc. Scendo. E proseguo verso la Carinzia. Vado sul Pyramidenkogel, in Austria, a vedere la torre panoramica in legno più alta del mondo. Against the other, una curiosità: la torre ha lo scivolo coperto più alto d’Europa. Non vedo l’ora.
di Erika Fabiano
Leave a Reply