Photo Exhibition of Nicolas Pascarel, Olivier Leger, Luis Pinto
A cura di Mariano Ipri, Giuseppe Ruffo, Pietro Tatafiore
inauguration 28 June hours 19
from 28 06 2012 to the 29 07 2012
Largo Bararacche, Naples
L’Havana, 2011. In una piccola casa del centro, Gilberto continua da anni a far suonare vecchi dischi con incisa la sua voce. Ottantenne e malato, spera ancora che il successo di quand’era giovane torni a bussare alla sua porta. At the same time, in una delle tante palestre della capitale, un gruppo di pugili adolescenti si allena tra le foto sbiadite dei campioni nazionali e l’onnipresente volto di Fidel. Prendono a pugni il presente e a forza di pugni sognano di guadagnarsi un futuro migliore, dai contorni ancora ignoti. Intanto il Malecón persiste immutabile, lungomare di cemento contro cui l’onda s’infrange come il cambiamento sul muro della rivoluzione. Ma fino a quando? Sui suoi bordi i colori della città, del mare e del cielo vengono catturati dall’obiettivo nell’istante che precede il crepuscolo.
Non sono storie irripetibili, on the contrary, forse hanno già avuto luogo altrove nel mondo. Ma all’Havana ogni cosa si colora di un sentimento particolare, la sensazione dell’imminenza di qualcosa che sta per arrivare a cambiare tutto. Chissà, per sempre. Ed ecco allora il tentativo di prolungare questo lungo attimo di resistenza prima della fine, di sentimento dell’antes de la noche, raccontandolo con i mezzi che si hanno a disposizione.
È questo il motivo per il quale sarebbe sbagliato ritenere le 47 immagini della mostra fotografica “Antes de la noche” semplicemente un lavoro su l’Havana. Si tratta piuttosto di un lavoro a l’Havana: la differenza è sostanziale. Osservando le foto di Nicolas e dei suoi due colleghi – il portoghese Luís Pinto e il francese Olivier Leger, che hanno lavorato con Pascarel durante uno dei suoi workshop a Cuba con l’agenzia di cui è presidente, Fotoasia (www.fotoasia.org) – ci si accorge subito che la città è più sfondo silenzioso e suggestivo, che vera protagonista delle storie che i tre fotografi hanno raccolto, uno scatto dopo l’altro.
Nicolas, tutto questo, lo ha ben chiaro, e cerca di spiegarlo a chi gli chiede perché sia tornato a far foto laggiù, a quindici anni dal primo lavoro. “Perché l’Havana è uno dei pochi posti ancora fuori dal mondo!”, è la risposta. Poi aggiunge: “A me non interessava fotografare l’Havana in quanto tale, ma l’Havana in quanto città della nostalgia… la mia nostalgia”. È possibile che Pascarel abbia fatto della capitale cubana il correlativo oggettivo di una parte di sé; ma quel che stupisce è che tutto ciò non traspaia soltanto dalle sue foto – emergendo dalla coralità dei dettagli catturati dal suo obiettivo – ma anche da quelle di Pinto e Leger. Se questo sia avvenuto perché conquistati inesorabilmente dallo spirito havanero oppure dalle suggestioni di Pascarel, in fondo, non importa. Quel che conta è che “Antes de la noche” sia una mostra fotografica artisticamente densa o, per dirla ancora con Pascarel, “una mostra fotografica vera – e questa, a Napoli, è già una novità”. Marco Lista
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