Who’s on next, who’s now: le giovani promesse della moda nel presente di Altaroma

Il sillogismo che collega Who is on next al Complesso monumentale Santo Spirito in Sassia – location deputata all’evento – è occulto: cosa potrebbe mai legare un nosocomio assistenziale per poveri, infermi e protetti istituito da Innocenzo III nel 1198, e una manifestazione partorita da Vogue e Altaroma, due dei più – i due più –  sfavillanti caroselli del gusto italiano?

Ma cos’è Who is on next davvero, se non esso stesso un’opera assistenziale della creatività,  un pervicace protettorato del talento,  una valorizzazione dei nuovi punti di vista?

E’ questa l’aristotelica deduzione che ha fatto da sfondo  alla nona edizione dell’iniziativa, che si è conclusa con la vittoria dei brand Esme Vie e Arthur Arbesser  per l’abbigliamento donna, e col premio a Paul Andrew per gli accessori.

Esme Vie nasce dalla visione creativa di Julia Voitenko e Daria Golevko, che, facendo incetta di tutto ciò che è caro al costume sartoriale italiano – il taglio impeccabile, l’opulenza dissimulata, la corposità tessile –  hanno riproposto la cruciale questione Vichiana dei corsi e ricorsi storici, ergendosi a paladine della raffinatezza nella semplicità a dispetto del dilagante artificialismo scenico, protagonista assoluto delle passerelle. Novelle Chanel, hanno spogliato le loro creazioni di tutto, salvo che del bon goût.

Arthur Arbesser, d’altro canto, ci si prospetta non meno evocativo:  la sua collezione – tecnica, futuristica, definita estremamente moderna da Suzy Menkes – ripropone i linearismi e le forti cromie della collezione Mondrian dell’allor giovane Yves Saint Laurent;  e così l’impatto con i suoi audaci sperimentalismi  materici ha scatenato nell’osservatore un bisogno d’avanguardia e rinnovamento non dissimile da quello originato nel 1965.

Paul Andrews, intimo estimatore del glamour ‘ vecchia Hollywood ’, rispecchia nella sua linea quello che è sempre stato il poliedrico mutamento umano dell’ angelo azzurro, la sua musa, Marlene Dietrich: così come le sfaccettature caratteriali della diva, i suoi lavori sono ora graffianti, ora raffinati, ora trasgressivi, senza perdere mai un’oncia dell’intrinseca sensualità del proprio credo.  Artista plastico, moderno Canova, le sue creazioni svettano per le armoniose silhouette e i morbidi accostamenti cromatici.

di Luisa de Notaristefani di Vastogirardi

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