Roma,8 maggio 2012
Inaugurata la mostra di Vito Bongiorno “Out of the Blue” presso la Galleria Quantum Leap, a cura di Sarah Palermo e sotto la supervisione artistica di Leo Muto.
Siciliano di nascita precisa,ente di Alcamo, si trasferisce a Roma dove si diploma presso il Liceo Artistico Statale, allievo di Mino Delle Site.
Non solo blu il mondo visto dagli occhi di Vito Bongiorno che studia, conosce, viaggia nei materiali e nei colori più ricercati come l’ombrosa intensità del carbone e la purezza del bianco definito e lucente.
La tela dell’artista si tinge di colore e danza sui temi contemporanei, esplora il Belpaese, fa sognare con le sue ballerine dalle delicate ed attraenti movenze e regala un’ora d’aria restituendo importanza e dignità ai singoli momenti.
I passi e la danza della ballerina scandiscono il tempo che passa, sotto le note di musiche accattivanti, Bongiorno la insegue con il colore che da sempre contraddistingue la sua opera. Il carbone è il nuovo elemento che descrive il suo pensiero.
Vito Bongiorno fonde La Land Art e la Body Art, due movimenti artistici nati negli anni Sessanta negli Stati Uniti e diffusi in Europa.
Denominato da Costanzo Costantini l’Yves Klein italiano, Bongiorno è noto per le sue antropometrie sulla scia di quelle realizzate dal pittore francese.
E’ rimasta celebre la spettacolare antropometria che realizzò nel 2008 a Fregene e del dipinto lungo circa mezzo chilometro realizzato a Tarquinia nel 2002, unico nel panorama dell’arte contemporanea.
Un artista che crea un ponte indissolubile e intenso tra l’arte caratteristica degli anni 60 e 70 e l’arte contemporanea.
Credit Mauro Rosatelli
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