Il 14 Dicembre, al Museo Madre di Napoli si è tenuta l’apertura della mostra “Sol LeWitt. L’artista e i suoi artisti ”, a cura di Adachiara Zevi.
L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Donnaregina e sostenuta dalla Regione Campania, è in parte frutto della partnership con il Centre Pompidou di Metz e con la Fondazione Sol LeWitt di Chester, Connecticut.
Sol Lewitt è uno degli artisti che hanno maggiormente contribuito a proseguire e iniziato col Modernismo, per capovolgere la definizione e le regole convenzionali della prassi artistica e della sua produzione materiale attraverso l’abolizione delle nozioni di unicità, di irripetibilità, di abilità individuale nell’esecuzione manuale e in favore di un primato assoluto dell’idea.
“ What the work of art looks like isn’t too important. It has a look like something if it has a physical form. No matter what form it may finally have it must begin with an idea. It is the process of conception and realization with which the artist is concerned.” (Sol Lewitt, Paragraphs on Conceptual Art, 1967)
La mostra, prima in Europa, non poteva che tenersi nel partenopeo, viste le radici praianesi della moglie dell’artista, Carol Androccio. Essa illustra con originalità un percorso artistico di quasi 50 anni suddividendolo in tre sezioni, corrispondenti ad altrettanti nuclei tematici, con opere inedite progettate dall’artista e realizzate oggi dai suoi assistenti, con opere mai esposte al pubblico precedentemente, con opere infine di altri artisti ma collezionate da LeWitt.
di Luisa de notaristefani di Vastogirardi
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