Si suol dire che la virtù senza bellezza è come una cornice senza tela. Non c’è dubbio che nei virtuosismi sartoriali di Raffaella Frasca la bellezza – femminile, frizzante, spregiudicata – trovi terreno fertile dove sbocciare al meglio.
La tela della couturier è l’immaginario retrò, dove pizzo, organza e lustrini si compenetrano in arabeschi di squisita fattura ed eleganza: negli abiti di haute couture le fumose volùte grigio antracite e bianco champagne parlano di un intrinseco amore per la duttilità tessile, patrimonio individuale ma comune ereditato dai grandi sarti del passato.
E tanto gli abiti di Raffaella Frasca sono un perfetto equilibrio di delicatezza e attualità, così la cornice in cui si è svolta la presentazione della sua prima collezione d’alta moda si è dimostrata perfetta per esaltare queste innate caratteristiche: nel Giardino Segreto dell’Hotel de Russie, a Roma, ieri sera le rinnovate ancelle di Titania, regina delle fate, hanno fatto la loro comparsa in impalpabili georgette e superbi mikado, sfuggendo sinuose tra felci e capitelli, confondendosi con le policrome farfalle che, grazie all’aiuto del WWF, possono chiamare casa questo magato bosco prospiciente i capolavori di Gian Lorenzo Bernini.
E proprio come in sogno di una notte di mezza estate, gli ospiti sono stati incantati dall’elisir di viole stillato loro sulle palpebre dalla stilista che, nelle alternative vesti di Puck – folletto malizioso – , ha saputo affascinare la platea fin dal primo modello.
di Luisa De Notaristefani di Vastogirardi
credit Michela De Nicola
Rispondi