Jaali: è una pietra perforata a mo’ di grata, lavorata solitamente con motivi ornamentali realizzati attraverso l’uso della calligrafia e della geometria. Una griglia che consente la visione in una sola direzione, oltre al passaggio di luce e aria, fondamentale nelle società islamiche per preservare l’intimità familiare, permettendo così di poter guardare fuori impedendo a chiunque di osservare all’interno.
E proprio attraverso il filtraggio della luce, gli abiti, come gli edifici, assumono aspetti diversi, variando continuamente la propria immagine accentuando la sensazione di mobilità e di velocità.
L’intaglio della pietra per creare lo Jaali viene interpretato da Sabrina Persechino, per la collezione primavera estate 2017, nella creazione del macramè geometrico che diventa elemento di forza e trasparenza negli abiti bianchi dalle forme lineari e pulite. Una trama nodosa a base quadrata a disegnare una griglia ornamentale che lascia spiare la siluette altandone la femminilità.
Dal gioco della rifrazione e dalla deviazione subita dall’onda luminosa attraverso il passaggio nella Jaali scaturisce il tessuto in filigrana oro. Un intreccio di sottili fili in resina ritorti a creare un elegante effetto di struttura traforata.
Il taglio netto sulle pelli dal colore olio, crea intarsi e fessure, feritoie di luce e geometrie perfette su prospetti razionalisti di estrema indossabilità.
All’oro è affidato il compito di fil rouge della collezione: elemento di legame e connessione tra tutte le altre trame in piqué di seta nero e sabbia le cui ampiezze emulano le suriyah libiche.
La cartella colori è influenzata dalle architetture arabe e dai colori desertici. Immancabile il nero, che caratterizza Sabrina Persechino, e l’oro, in doppia tonalità, che unisce e vivacizza gli outfit da giorno, cocktail e da grande soirée.
Rispondi