Si parte il 7 dicembre, timorosi del freddo, ma poi troviamo luoghi caldi e accoglienti, sicuramente per la perfetta organizzazione di Francesco Bigazzi, giornalista che di Russia ne sa da parecchio tempo.
Da lui è nata l’idea di creare, a luglio scorso, a Firenze, la locale associazione “Amici dell’Ermitage”, diffusa in tutto il mondo, ma che in Italia esisteva solo a Ferrara. Cinque mesi dopo, in concomitanza con speciali festeggiamenti all’Ermitage, ha proposto ai novelli soci un viaggio di quattro giorni a S. Pietroburgo, a vedere questa Venezia del Nord sotto la magica luce del Natale.
Progetto accettato da 52 soci e realizzato con l’aiuto di Valeria, la ragazza russa che lavora a Firenze nell’Associazione. S. Pietroburgo in questa stagione è di necessità per 20 ore una luminara di palazzi e strade, un incanto da paese di Babbo Natale. Ci godiamo per quattro giorni le luci della città dal pullman che ci ha portato ovunque negli spostamenti e dalle finestre del lussuoso Albergo Astoria, costruito cento anni fa e da dieci di proprietà Rocco Forte, che ha conservato interessanti arredi storici, ma per gran parte ha arredato con la raffinata semplicità tipica della catena alberghiera.
Il primo giorno dopo l’arrivo a S. Pietroburgo giriamo per la città, con le guide Svetlana e Irina che, in perfetto Italiano, ci illustrano dal pullman la storia dei luoghi. Scendiamo a vedere chiese piene di icone dorate, candele, fregi d’oro e canti. Piacevole sorpresa è la visita del Museo di Stato, per la dovizia di opere di pittura e scultura che vi si possono ammirare, oltre che per le dimensioni dell’edificio. A seguire una bella festa per la giornata internazionale dell’Associazione.
Domenica la visita alle residenze estive degli Zar Zarskoje Selo e Pavlovsk.Poi si mangia in un luogo tipico tutto di legno, il ristorante Podvorye, e, nel pomeriggio si assiste nel teatrino dell’Ermitage ad un concerto. Fiori finali al direttore d’orchestra. Un’usanza lontana dalle nostre, ma celebrata con emozione.
Il 10 dicembre, lunedì, giorno di chiusura al pubblico, i Russi ci hanno preparato una grande festa nella Sala del Consiglio all’Ermitage, in occasione del compleanno del Direttore M.B.Piotrovsky, che, impossibilitato a raggiungerci, ha incaricato il suo vice Vladimir Matveev di farci gli onori di casa insieme con la responsabile Amici Ermitage nel museo, Svetlana Filipova.
Ci onorano con un delizioso cocktail a base di prodotti italiani freschi , parmigiano, olive , carciofini che sono di gran moda oggi in Russia e che hanno rappresentato una piacevole differenza dalle delizie russe che avevamo gustato nelle due precedenti occasioni conviviali, alla festa d’arrivo e al pranzo domenicale. E’ La giornata clu per visitare , in tre ore, una parte speciale del museo nostro Amico, quella che contiene Leonardo, Raffaello e molti altri grandi italiani. Per la cronaca, i quadri sono tutti acquistati, nessuno è frutto di un bottino di guerra. Vediamo anche famosi impressionisti (straordinaria la raccolta dei Cézanne). Ci mostrano il deposito speciale n°1 dell’immenso museo, e abbiamo pure l’onore di vedere, gioiello fra i gioielli, l’ orologio del pavone, che solo raramente viene fatto funzionare data la complessità della tecnologia con cui fu costruito. Alla fine dobbiamo constatare di aver visto solo una parte di uno dei quattro edifici che costituiscono il Museo!
Mentre venivamo trasportati al calduccio per la città dal servizievole pullman, amico fedele di tutti gli spostamenti, Svetlana non ha perso un minuto per darci informazioni. Ci ha descritto il quartiere dei teatri, Mariinskij, da cui passano le più famose compagnie, soprattutto di balletto. Spartacus è una sorta di teatro non stop. Passeggiando per le strade del quartiere si possono incontrare gli attori, perché molti di essi hanno scelto di abitare nella zona del lavoro. Poi ci ha parlato della prospettiva Nevskij, famosa per i negozi lussuosi, invitandoci a percorrerla a piedi nel tempo libero. Ci ha detto anche di San Pietroburgo durante le notti bianche estive, sfavillante di luce (naturale) e colori e musica. Facendoci venire una gran voglia di tornare.
I compagni di viaggio? Un gruppo di soci, in maggioranza da Firenze, ma anche da Roma, Padova, Milano, Modena, accomunati dalla curiosità per il nuovo e dalla passione di viaggiare per conoscere. Qualcuno con un occhio di riguardo ai nuovi mercati e tutti alla storia dell’arte. Un tipo di turismo molto particolare, un’atmosfera di viaggio così piacevole da far sospettare che c’è in tutti i partecipanti una spiccata capacità di offrire amicizia. Al Museo Ermitage in primis, visto il nome dell’Associazione, ma anche ai compagni di viaggio.
Per finire un appello: a tutti quelli che ci considerano un po’ eroi (perché siamo partiti, in pieno inverno, per una località assai vicina al circolo polare artico), proibito dire la vera verità, e cioè che si sente molto più il freddo a Firenze che a San Pietroburgo! O no?
di L. Evangelisti
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