Premio Persol 2012 a Michael Cimino

Persol e La Biennale di Venezia comunicano che il premio Persol 2012 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato attribuito al grande regista, sceneggiatore e produttore statunitense Michael Cimino.

Persol e cinema un connubbio già dagli anni 60′. I modelli Persol sono stati più volte protagonisti in alcune fra le pellicole più rappresentative della cinematografia italiana e nternazionale.

La consegna del premio Persol a Michael Ciminoha avuto luogo giovedì 30 agosto durante la  69. Mostra (29 agosto-8 settembre 2012), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

A seguire la consegna del premio, alle 14.30 in Sala Perla (Palazzo del Casinò), la 69. Mostra presenterà – nella sezione Venezia Classici – il capolavoro di Michael Cimino Heaven’s Gate (I cancelli del cielo, 1980, 219’) nella nuovissima copia restaurata digitalmente da Criterion con la supervisione della stesso autore.

Michael Cimino, due volte premio Oscar per Il cacciatore (The Deerhunter, 1979), è uno dei cineasti statunitensi più amati e più importanti della sua generazione (la cosiddetta Nuova Hollywood degli anni ’70). Ha compiuto studi di architettura, di regia e di arte drammatica, e si è accostato al cinema realizzando documentari. Straordinario il suo primo film (nella tradizione di Robert Aldrich e Don Siegel), il thriller Una calibro 20 per lo specialista (Thunderbolt and Lightfoot, 1974), scritto insieme all’amico protagonista (nei panni di un rapinatore) Clint Eastwood.

Una calibro 20 per lo specialista fu realizzato dopo alcune esperienze di sceneggiatore: 2002: la seconda Odissea (Silent Running, 1972) e soprattutto Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan (Magnum Force, 1973), secondo film della fortunata serie con Eastwood nei panni di “Dirty Harry”, scritto con John Milius. Ma il grande successo di critica e di pubblico arrivò con la sua seconda regia, Il cacciatore (The Deerhunter, 1979), atipico film di guerra sull’America dilaniata nei suoi valori, incapace di elaborare la sindrome del Vietnam, con Robert De Niro, Christopher Walken, John Savage e Meryl Streep, che ottenne 5 Oscar, fra cui quelli per il miglior film e la miglior regia, e 9 nomination complessive. Un film di forte impatto emozionale e visivo, con una direzione degli attori estrema ma straordinariamente efficace, grazie a cui Cimino entrò prepotentemente nella storia del cinema mondiale.

Su queste basi, la United Artists gli consentì di girare con un budget eccezionale per l’epoca il film successivo, Heaven’s Gate (I cancelli del cielo, 1980), potente, struggente e ambizioso affresco (originariamente di oltre cinque ore) sull’epopea western, smantellandone ogni idealizzazione. Il film fu fatto circolare in una versione ridotta di due ore e mezza (ne venne realizzata poi una versione di quattro ore) e al boxoffice fu un insuccesso commerciale rimasto celebre, ma col passare del tempo divenne un “cult”.

Negli anni Ottanta Cimino ha realizzato tre film: L’anno del dragone (Year of the Dragon, 1985), con Mickey Rourke, splendido affresco sulla mala cinese adattato dal regista con Oliver Stone, che conferma la sua estetica visionaria.

Quindi Il siciliano (The Sicilian, 1987), con Christopher Lambert e John Turturro, e Ore disperate (Desperate Hours, 1990), con Mickey Rourke, Anthony Hopkins e Mimi Rogers, remake dell’omonimo film del 1955 di William Wyler con Humphrey Bogart. Nel 1996 Cimino ritorna dietro la cinepresa e gira Verso il sole (The Sunchaser), film che ha come protagonista Woody Harrelson, presentato in Concorso a Cannes, e nel 1999 Dreaming Place.

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