A Pietro Testa, allievo di Pietro da Cortona, amico di Poussin e Mola, il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi rende omaggio con una mostra che inaugura venerdì 7 giugno e resterà visibile fino all’8 settembre.
Attraverso una quarantina di suoi lavori, l’esposizione curata da Marzia Faietti insieme a Maria Elena De Luca ricostruisce la parabola artistica del disegnatore e incisore lucchese, interrottasi prematuramente a soli 38 anni, probabilmente a causa di un suicidio. Nato a Lucca nel 1611, Testa era molto considerato alla corte medicea: tant’è che ben 14 suoi disegni nel 1675 sono quantificati da Baldinucci nella collezione del cardinal Leopoldo e inseriti nella famosa Listra de’ Nomi de’ Pittori, di mano de’ quali si hanno Disegni, nucleo originario dell’attuale raccolta demaniale degli Uffizi.
Con questa mostra la Direzione del GDSU vuol restituire all’artista, almeno parzialmente, quella grande stima che si era guadagnato soprattutto con la sua produzione grafica, acutamente compresa – a suo tempo – dal giudizio critico di Baldinucci. Da segnalare, infine, che la mostra scaturisce da un progetto di ricerca promosso dal GDSU in collaborazione con l’Istituto Nazionale della Grafica di Roma, con l’impiego di tutte le giovani professionalità interne – dell’Istituto diretto da Marzia Faietti come di altri settori del Polo – che sono state impegnate a ogni livello – organizzativo, tecnico e scientifico – per la realizzazione dell’esposizione.
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