Se dovesse descrivere la sua Luxury Boutique Fashion in poche parole, Neima Sitawi, americana che vive a Bologna ormai da diversi anni, direbbe: nostalgia – ossia qualcosa di intramontabile, che dura per sempre – semplicità, delicatezza; e poi l’importanza del made in Italy, che per lei costituisce la chiave dell’intera filosofia alla base del marchio.
Per il cliente una garanzia, a livello di buon gusto tanto quanto di qualità dei prodotti; basti pensare che agli abiti lavorano le stesse sarte scelte dalle più celebri firme nazionali e che ogni appuntamento nella Luxury Boutique Fashion di Neima Sitawi è assolutamente esclusivo: ben al di là della semplice scelta dei capi, gli ospiti vengono coinvolti a 360 gradi per mezzo di the pomeridiani, musica, candele e la giusta atmosfera.
“Volevo diventare stilista da quando avevo sei anni – racconta Neima seduta sul divano della sua meravigliosa boutique, a Bologna – mi insegnò a disegnare mio padre, che mi faceva fare dei lavoretti con i fazzoletti e in altri modi creativi. Lui era un ingegnere, ma nell’anima è sempre stato un artista: musicista, fotografo, linguista e tanto altro”.
I clienti hanno la possibilità di vedere i capi già pronti, ma sono molti anche gli studi e le realizzazioni su misura. La particolarità più interessante consiste tuttavia nella libertà di interpretazione che ognuno può dare al proprio abito: tanto per fare un esempio, le mantelle della nuova stagione 2013 sono indossabili in due versi e rimandano un po’ al mondo incantato delle fiabe.
Neima Sitawi è una donna di successo che nella propria vita è riuscita a realizzare i suoi sogni. Com’è la tua giornata tipo?
“Inizia niente meno che alle 5:30 del mattino, perché oltre al lavoro in boutique mi attende anche la mia famiglia. La prima parte della mattinata se ne va per curare l’aspetto organizzativo delle mie attività quotidiane, perciò posso dire che la mia giornata lavorativa vera e propria inizia all’ora di pranzo, quando i clienti mi contattano o mi fanno visita per ricevere alcuni consigli; nel frattempo io non dimentico di mettermi in contatto con le mie sarte, per essere sicura che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno.
Mi capita spesso di fare conference calls con la Russia e la Germania, interviste e altri incontri. Inoltre due volte alla settimana vedo il mio editor per un libro su cui sto lavorando e mi dedico alle ricerche per le mie nuove collezioni. Ma destino anche molto tempo all’organizzazione di eventi e all’associazione Bologna Connect, nata da poco (http://bolognaconnect.wordpress.com)”.
Svelaci qualche curiosità in più. Il tuo personaggio preferito?
“Fra i tanti, apprezzo molto la personalità, lo stile, la grazia e la classe di Gabrielle Bonheur Chanel. Per me, Gabrielle era una donna che rappresentava appunto quella semplicità e quello stile senza tempo di cui parlavo prima, in totale antitesi rispetto a ciò che di solito il fashion rappresenta”.
Hobby e passioni, oltre la moda?
“Sono una vera amante della cucina, anche se al momento la mia vita frenetica mi permette di dedicarmi poco a questa passione. Qualche anno fa impiegavo molto più tempo a cucinare e a sperimentare con il cibo. Per me è una maniera di esprimere amore.
Inoltre adoro il dialogo, lo scambio di opinioni e di punti di vista, gli intrecci di mentalità. Mi piace anche insegnare e condividere quello che ho imparato con altre persone. Infine amo la fotografia e il disegno”.
A proposito di cucina: piatto preferito?
“Il bimbim bap: è un piatto coreano! Mi piace molto anche il cibo thai (larb gai) e vietnamita (coi gung)”.
Il colore che consiglieresti per un capo di abbigliamento?
“Mattone o zucca. Adoro la ricchezza di questi colori, il rapporto profondo con la natura che essi trasmettono”.
Un’ultima domanda: che cos’è per te la bellezza?
“La bellezza è una certezza individuale che nasce dal proprio intimo. È una donna che ha realizzato i propri sogni o è nella strada giusta per farlo, una nuova mamma, una ragazza appena laureata, una hostess soddisfatta e un’insegnante appassionata. In realtà la bellezza è un’esperienza unica e del tutto individuale”.
Rispondi