Bratislava, capitale della Slovacchia, celebra la moda italiana con la mostra di 40 abiti denominata “Passioni e sogni della moda italiana” ideata da Fiorella Galgano ed Alessia Tota, allestita dal 5 al 27 giugno prossimi presso la prestigiosa sede del Ministero della Cultura.
L’esposizione allestita da Camilla Di Biagio è stata inaugurata lo scorso 3 giugno, dall’Ambasciatore d’Italia in Slovacchia, Roberto Martini e sua moglie Flavia, assieme ai massimi rappresentanti istituzionali della municipalità ed è a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava e Ambasciata d’Italia, in collaborazione con lo Studio Galgano e l’Associazione Culturale StilePromoItalia.
Abiti che hanno segnato un’epoca o stilisti che continuano ad essere un faro nella moda internazionale sono stati selezionati per esaltare l’espressione artistica e artigianale della moda italiana.
In mostra due creazioni architettoniche ed inimitabili del maestro Roberto Capucci; provenienti dalla collezione privata di Simona Marchini. Inoltre la gran sera di Giorgio Armani e Andrè Laug. Quindi i pizzi ed i ricami di Franco Ciambella, l’eleganza bon-ton di Lorenzo Riva; e quella ancor più classica per la Principessa Irene Galitzine. La perfezione di tagli e cuciture, tipica delle sartorie romane Sorelle Fontana, Gattinoni, Sarli e Valentino; ma pure “la follia“ artigianale del giovane Delfrance Ribeiro con l’abito di piume cucite a mano, una per una. Laura Biagiotti esprime la sua sartorialità con i ricami sensuali e divertenti applicazioni floreali. Impossibile evitare l’accenno a colori e fantasie, seppur con toni e ritmi diversi, attraverso le stampe di Pino Lancetti, Etro, Krizia ed Enrico Coveri; come pure le maglie coloratissime di Missoni e quella lavoratissima di Pierluigi Fucci.
Gli intarsi e le applicazioni di Renato Balestra, il lusso sofisticato di Versace, lo stile gitano di Mariella Burani, la costruzione geometrica sartoriale di Gianfranco Ferrè, l’ironia irriverente di Moschino e la ricerca continua di materiali innovativi per Prada. C’è sperimentazione nell’uso del tessuto-non-tessuto per Luciano Soprani, mentre Marella Ferrera si cimenta nell’intreccio di trame diverse. Non manca l’inconfondibile abilità Fendi nel taglio e nella lavorazione delle pelli; senza però trascurare la ricerca e la perfezione nel ricamo. A raccontare la costruzione della giacca, c’è pure l’alta sartoria maschile di Brioni, Luca Litrico e dell’Accademia Nazionale dei Sartori.
Infine gli studenti delle scuole ed accademie di moda, come: Accademia di Costume e di Moda, Accademia Koefia, Scuola di Moda Ida Ferri e l’Istituto Europeo di Design di Firenze, che ha realizzato un progetto grafico per raccontare l’evoluzione stilistica dei marchi in mostra.
L’iniziativa è inserita nel Festival “Dolce Vitaj”: una serie di eventi e manifestazioni realizzate dall’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Bratislava, che hanno inizio con la Festa per la Repubblica Italiana del 2 giugno, per terminare alla fine di giugno.
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