Se cercate qualcosa di fintamente curato, lasciate perdere.
“Kai Ya, viaggio sul fiume azzurro”, la mostra fotografica di Gianluca Micheletti.
“Io lì mi sentivo bene, mi sentivo” in questo modo Gianluca mi ha raccontato del suo viaggio. Un viaggio fatto con una predisposizione d’animo particolare: “ero distaccato ma dentro quell’emozione”. Difficile da capire ma molto profondo se si mette il cuore in una direzione d’ascolto. Un viaggio importante quello sul fiume Chang Jiang (in cinese “fiume lungo”), noto come Yangtze, il Fiume Azzurro, il fiume più lungo dell’Asia, il centro nevralgico del commercio asiatico, la linea di demarcazione fisica e culturale tra il nord e il sud del paese. Un percorso che Gianluca ha fatto dentro e fuori da sé tra i misteri e i contrasti di un paesaggio “argilloso” e alla ricerca di una risposta “quali sono le opportunità e quali le minacce dell’intervento umano a discapito della natura?”.
Venerdì 17 maggio sono stata allo spazio T14 di Milano per il vernissage della mostra fotografica “Kai Ya, viaggio sul fiume azzurro” di Gianluca Micheletti a cura di Sanni Agostinelli e coprodotta da Alessandro Lombardo. Ho visto uno spazio senza fronzoli, semplice, quasi asettico. Uno spazio in cui le fotografie non erano adagiate su cavalletti curati o attaccate a catenelle da palazzo reale. Non c’erano camerieri in papillon. C’erano persone vere e foto vere allineate in un gioco d’equilibrio tra l’incanto di visioni imponenti e lo stupore di piccoli luoghi fascinosi. Ho avuto la sensazione che Gianluca stesse condividendo le sue foto con amici. E difatti così è stato. Ed è stato molto accogliente e affascinante.
La mostra verrà ospitata presso lo spazio T14 di Milano fino al 31 Maggio.
Qui trovate maggiori dettagli sull’evento: https://www.facebook.com/events/419691872163842/
Di Erika Fabiano
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