È Maylis de Kerangal con Nascita di un ponte – Feltrinelli, traduzione di Maria Baiocchi con Alessia Piovanello – la vincitrice dell’ottava edizione del Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia. La scrittrice francese è stata premiata oggi alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella. Ad annunciare la vincitrice, nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, la giuria composta da Ernesto Ferrero, Beatrice Monti della Corte, Edmund White, Alberto Manguel e Andrea Bajani.
Questa la motivazione con cui la giuria ha assegnato il Premio a Maylis de Kerangal:
“In tempi di solipsismi, di narrazioni intimidite al cospetto di un mondo troppo grande per poter essere raccontato, un romanzo corale, epico come Nascita di un ponte, arriva come un meteorite. La storia è quella di un ponte faraonico che prova a innalzarsi in un’America immaginaria, dove la giungla e il futuro vanno a braccetto giorno dopo giorno. Ma la storia è soprattutto quella di tutti gli uomini e tutte le donne che si muovono, in tutto il pianeta, per raggiungere il ponte. Ciascuno con la propria storia, e con famiglie sconvolte dal Mondo Nuovo che il Ponte in qualche modo simboleggia. E così stanno lì, insieme: una calamita e insieme a lei una miriade di limature di ferro che risalgono il tempo e lo spazio.
È in qualche modo un Furore al contrario, questo libro di Maylis de Kerangal: non la miseria che mette in marcia le masse – tutte insieme – ma il suo contrario, il denaro che si alza nel cielo nelle fattezze di un ponte, come un sol dell’avvenire fatto di acciaio e calcoli, sudore, viti e bulloni. In comune un coro di voci, la letteratura che accetta la sfida di raccontare tutto il mondo e non soltanto una scheggia conficcata da qualche parte. Il tutto tenuto insieme da una lingua intensa, attenta al dettaglio, incalzante. È questa lingua il vero prodigio del romanzo, la prova di una scrittrice che alla letteratura chiede ancora tutto, guardando il mondo dritto negli occhi”.
Maylis de Kerangal è nata a Tolone nel 1967. È autrice di sette romanzi. Feltrinelli ha pubblicato Nascita di un ponte (2013), che si è aggiudicato il Premio Médicis 2010 ed è entrato in finale ai premi Goncourt, Femina e Flore.
Nella città impossibile di Coca, in un immaginario West contemporaneo, sulla sponda del fiume, ai margini della giungla e della storia, tutto può cominciare a muoversi e a pulsare, tutto può cambiare per l’arrivo del Ponte e di coloro che lo faranno nascere. Come un potente magnete, il ponte attira a sé i destini incrociati di uomini e donne, visti fotograficamente in campo lungo, come massa eroica al centro di una storia corale, o zoomati fino al primissimo piano, nel dettaglio puntuale delle vite più diverse, nella geometria – lucida come un teorema – delle passioni. Ma la vera protagonista di queste pagine, insieme al Ponte, è l’incredibile lingua che lo plasma. Lingua “poietica”, lingua necessaria e senza sbavature. Lingua capace, nel flusso inesausto delle parole, di nominare e scoprire le cose. In un tour de force inaudito, Maylis de Kerangal intona un canto epico, teso come i cavi che reggono quell’audace struttura.
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