Capi particolari e di gran gusto. E poi il colore, in tante tonalità accese che rende bene allo stand di Altana esponendo abiti deliziosi di Moschino e Pinko.
Siamo a colloquio con Marina Salamon, poliedrica signora che una ne fa e mille ne inventa, portando sempre a coronamento i propri sogni. Dopo aver diretto la società per lungo tempo ha voluto, più tardi, al suo fianco Barbara Donadon: quest’ultima oggi è amministratore delegato e socia.
La signora Salamon ha un bel personale evidenziato dal lineare abito nero ‘rifinito’ da sofisticato pizzo avana, che ‘riporta’ alla sottoveste della nonna; ricercata bigiotteria, completa il tutto. I tacchi. Li ha, ma non quei “centimetri 12” che fanno traballare chi li mette.
E’ in pieno fermento, parla con Raffaello Napoleone, “CEO di Pitti Immagine”, salendo poi al piano di sopra, per accogliere nuovi clienti. Mi dà appuntamento tra una mezz’oretta e puntuale come una svizzera, arriva coi suoi lunghi capelli lisci e neri come l’ebano.
“Come vede il colore è ritornato:abbiamo interpretato molti spunti che derivano dalle collezioni dell’adulto. Ci siamo applicati al trandy, fashion, vicine allo spirito della moda Pinko. E’ un genere che guarda avanti, particolare, raffinato nella comunicazione e sperimentale nel prodotto. Non copia nessuno e si caratterizza per forme e materiali in forte tendenza.”
Quanto a Moschino è proiettato sull’export, non a caso abbiamo tanti clienti dei Paesi arabi, della Russia, dell’Est Europa. E’ un gusto ironico nelle cerimonie e occasioni importanti.”
Lei ha molta energia in questi tempi di forte recessione…..
“La crisi si avverte maggiormente nelle aziende più deboli, per coloro che non hanno una struttura finanziaria forte. Chiaramente è inevitabile, ‘la si respira’ seppur a macchia di leopardo, però le dimensioni non bastano, occorre essere innovativi, con buon spirito progettuale, colla voglia di rischiare, d’intraprendere e d’investire.”
Durante le sfilate molte bimbette scimmiottano le top-model.
“Mah…personalmente ho rinunciato a far sfilate da svariati anni. Non voglio fare moralismi però io, che sono madre di quattro figli maschi oltre a due femmine in affido, riconosco che le ragazzine di otto – dieci anni sono giovani donne. A loro, nessuno insegna a muoversi così, tanto che i maschietti, in confronto, sono simpatici patatoni. Insomma, dormono di più, mentre le dodicenni sono pazzesche. Quanto ad emulare le star, bisogna analizzarci dentro, chiedere quali sono i nostri sogni. Bene le passerelle, però accompagnate da genitori consapevoli che non idealizzano bellezza e ricchezza. Si rischia la rovina delle giovinette. Son cose che bisogna vivere così…belle esperienze magari collezionando adesivi, spetta poi ai genitori inculcare valori.”
Cosa ne fa degli abiti usati?
“Sono rigorosissima, non getto niente. Tutto quello che non utilizziamo più lo raccogliamo con ordine portandolo alla Caritas: molti capi se piacciono, li regalo, inoltre ho istituito un principio di scambio: chi vuole prende tutto. Questo lo faccio anche con i libri, portando “book-crossing” in aziende di Milano. Ho fatto ceste con volumi “Tutto sull’educazione da 0 a 12 anni” poiché i miei figli sono cresciuti. Non a caso uno dei miei motti è scambiare.”
Penso proprio che lei divori libri.
“Si, amo moltissimo leggere, rubo le ore della notte per farlo.”
Per lei non esiste proprio: “Domani è un altro giorno…si vedrà!”
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