Era il 1991 e sempre con Zubin Mehta il Maggio varcò il tempio della lirica in Sudamerica, teatro fra i più celebri, rivestito di una patina che lo rende ancor oggi depositario non solo di una tradizione, ma di un’indiscussa autorità in campo musicale, dal 1908, anno della sua inaugurazione con Aida di Giuseppe Verdi in un’edizione che annoverava Titta Ruffo fra gli interpreti.
Zubin Mehta in questo viaggio festeggia i 50 anni dal suo debutto in Argentina: “questa sala è un sogno, forse il più bel teatro al mondo”.
Zubin Mehta, una noche sublime ha intitolato il più importante quotidiano argentino ‘La Nación’ all’indomani del concerto del 14 agosto.
I due appuntamenti, che segnano la quarta e quinta tappa di questa tournée all’insegna di Amerigo Vespucci (14 e 15 agosto) rientrano nella stagione 2012 del Mozarteum Argentino, che celebra quest’anno il 60° anniversario dalla fondazione.
Entrambi i concerti sono stati sold-out per settimane, introvabili i biglietti; 3000 gli spettatori ogni sera (per un totale di 6000 spettatori), attenti e oltremodo entusiasti, che hanno applaudito per più di venti minuti in entrambi i concerti.
Ieri mattima prima della prova, S.E. l’Ambasciatore d’Italia in Argentina Guido Walter La Tella ha voluto salutare l’Orchestra ed il Maestro Mehta e ringraziarli per tenere sempre alto il nome dell’Italia nel mondo “In questo particolare momento di crisi economica, oggi la musica e la cultura sono chiamate a ricoprire un ruolo ancora più significativo ed importante, come strumento di unione e per evitare atteggiamenti di contrapposizione tra un Pese e l’altro”.
A metà della prova anche l’Alcalde (Sindaco) di Buenos Aires Mauricio Macri si presentato per salutare i professori d’Orchestra ed il Maestro, ringraziando il Sovrintendente Francesca Colombo, l’Orchestra ed il Maestro Mehta per il concerto che verrà offerto alla città di Buenos Aires venerdì 17 agosto, in Piazza St. Martin (o in altra location in caso di maltempo), un regalo a Buenos Aires, a ricordare il concerto che ogni anno il Maggio regala alla città di Firenze, in Piazza della Signoria o Piazza Duomo.
Se martedì 14 agosto il programma ha previsto l’esecuzione della Sinfonia in do maggiore K 551 Jupiter di Wolfgang Amadeus Mozart, seguita dalla Sinfonia n° 4, detta Romantica di Anton Bruckner, cui hanno fatto seguito due encores, tratti dal repertorio operistico, l’ouverture da Le Nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart e l’intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, il secondo concerto ha avuto inizio all’insegna di Ludwig van Beethoven, con la Sinfonia n° 8 in fa maggiore op. 93, per poi celebrare il compositore argentino Alberto Ginastera e le sue Variaciones concertantes op. 23 e nella seconda parte la Sinfonia n° 9, ‘Dal Nuovo Mondo’ di Antonín Dvořák.
La figlia di Alberto Ginastera, che aveva conosciuto e suonato con il Maestro Mehta, era presente in sala insieme a Jeannette Arata de Erize, figura emblematica cui è legata la storia del Mozarteum Argentino.
Nell’ultimo concerto del 15 agosto, il secondo dei bis, dopo le Danze Slave di Antonín Dvořák, a precedere il terzo encore, ovvero l’ouverture da I Vepri Siciliani di Giuseppe Verdi, è stato il tango Por una cabeza di Carlos Gardel.
La partitura, che racconta di una scommessa sui cavalli, dove il vincitore si aggiudicò il primato per la distanza di una ‘testa’, ovvero cabeza, venne originariamente scritta per un piccolo ensemble, secondo l’usanza per i tanghi, è stata per la prima volta in questa sede orchestrata, da Luca Logi, Responsabile dell’Archivio Musicale del Maggio Musicale Fiorentino. Rarissimi infatti sono i tanghi concepiti per grande orchestra e l’esecuzione del 15 sera del tango di Gardel, trascritto per l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, ha rappresentato una prima assoluta a tutti gli effetti.
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