Sarà in edicola dal 5 gennaio il nuovo numero di Vogue Italia, che rappresenta i valori del brand con un focus particolare sul tema “confidence brings confidence”.
Protagonista della cover Veronica Yoko Plebani, atleta paralimpica che grazie allo sport e a un’incredibile forza di volontà ha ripreso in mano il suo destino dopo una malattia sconfitta anni fa.
L’ha intervistata per Vogue Italia Elena Favilli, autrice bestseller internazionale e giornalista impegnata a individuare e denunciare discriminazioni di ogni tipo, nota anche per il libro “Storie della buonanotte per bambine ribelli”. Il servizio visionario e onirico che la vede protagonista è stato invece scattato dall’artista coreano Cho Gi-Seok.
Questa storia di copertina riscrive la narrazione della disabilità nella fotografia di moda mostrando un’idea di bellezza nuova e inclusiva, lontana dagli stereotipi e dalle limitazioni con cui di solito vengono rappresentati i corpi non conformi: Veronica Yoko Plebani, fotografata in tutta la sua complessità e splendore, diventa allo stesso tempo la protagonista di un racconto fantastico e la testimone di un messaggio di cambiamento, di un processo di normalizzazione che potrà portare, finalmente, a un’autentica accettazione della diversità.
Nell’intervista Veronica Yoko Plebani si racconta senza filtri, a partire dalla sua malattia:
«Quando ero in ospedale pensavo che non sarei mai riuscita a dimenticare quel dolore. E invece l’ho dimenticato. Per questo oggi non ho più paura di niente. Qualsiasi sfida mi sembra possibile. Che potrà mai succedere?».
Quando si parla di sport dichiara:
«Il mio sport preferito è la fatica! Mi piace molto il cambiamento, forse è per questo che quando ho incontrato il team di triathlon alle Paralimpiadi di Rio nel 2016 ho capito subito che quello sport assurdo sarebbe stato adatto a me. Passare al volo dal nuoto alla bici, dalla bici alla corsa… in un momento in cui non riuscivo neanche a camminare per un km! Come faceva a non piacermi una sfida così?».
Veronica svela poi il momento in cui ha capito che sarebbe diventata un’atleta:
«Quando sono uscita dall’ospedale, per darmi un tono di normalità, mio padre ha pensato di mettermi su un aereo e portarmi con lui alla maratona di New York. Il giorno prima della gara le Nazioni Uniti organizzano sempre una corsa di soli 5 km che finisce sulla stessa finish line della maratona ufficiale e in quella corsa mio padre con la sua squadra mi ha spinto sulla carrozzina fino al traguardo, che ho tagliato camminando. Erano solo pochi passi, ma è lì che ho provato quella sensazione di conquista che mi ha fatto pensare: devo fare qualcosa che mi dia questo tipo di gioia».
Quando le si chiede dei giovanissimi che la seguono, soprattutto sui social, risponde:
«Penso siano curiosi rispetto alla mia storia, alla mia attitudine nei confronti del mio corpo. Si pensa sempre che ci voglia un gran coraggio nel mostrarsi quando si ha un corpo non conforme, invece per me è normale. Io ho sempre pensato al mio corpo come a uno strumento che mi permetteva di fare cose e non come a un limite. Anzi, le cose più straordinarie le ho fatte dopo che il mio corpo ha subito questa trasformazione, quindi non l’ho mai odiato».
E su questa esperienza che la vede per la prima volta protagonista della copertina di Vogue Italia racconta: «È stata una giornata meravigliosa, soprattutto perché per la prima volta il mio corpo è stato fotografato in tutta la sua complessità e non solo per i suoi aspetti non conformi. Ho un corpo difficile da scattare ed è stato molto bello raccontarlo come qualcosa che non parla solo di disabilità ma che fa parte di un contesto molto più ampio».
Completano il numero altre interviste esclusive: quella a Francesco Risso – Creative Director di Marni, che ha vestito Veronica Yoko Plebani per la cover di questo numero; Paola Egonu, la schiacciatrice più forte d’Europa; Amina Muaddi, la nota designer giordana; Federico Marchetti, che per l’occasione parla di fiducia e sostenibilità raccontando di un progetto intrapreso con il Principe Carlo. E ancora Andrea Batilla, nota firma del giornalismo di moda, ha scritto per Vogue Italia un alfabeto dei valori della moda. Tra le protagoniste dei servizi fotografici Emily Ratajkowski, Naomi Campbell e Adut Akech.
“Storie di fiducia. Tutte diverse tra di loro ma profondamente interconnesse perché capaci di convivere in un unico racconto che, come la realtà, non è un quadro monocromatico, ma un insieme contraddittorio e multiforme di colori differenti. Nella coesistenza si trova l’armonia” commenta Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content di Vogue Italia.
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