Ai nostri lettori sarà ormai evidente la grande attenzione che dedichiamo alla tradizione sartoriale, meglio ancora se unita ad un progetto made in Italy. Siamo certi che non resterete sorpresi se vi guideremo ancora una volta alla scoperta di un’eccellenza del nostro Paese.
Vi raccontiamo stavolta la storia di Lardini, azienda specializzata nell’abbigliamento uomo. La storia inizia nelle Marche: è qui, infatti, che i fratelli Andrea, Luigi e Lorena fondano l’azienda nel 1978. I loro punti di forza sono la creatività, la scelta delle maestranze più qualificate, il controllo qualità ed un occhio al futuro che si concretizza in investimenti continui verso ricerca, sviluppo, innovazione e formazione.
Luigi lavora all’ufficio stile; Andrea segue lo sviluppo tecnologico; Lorena si occupa della parte finanziaria ed amministrativa. Qualche anno dopo si aggiunge anche la sorella minore, Annarita, che si occupa di controllo e qualità. I Lardini iniziano producendo gli abiti per gli altri ed il loro portafoglio clienti diventa molto prestigioso andando a comprendere nel giro di pochi anni nomi come Valentino e Versace, solo per citare i più celebri. Ma lo sguardo al futuro porta i fratelli a cercare una nuova sfida ambiziosa: creare una collezione che porti il loro nome. Nasce nel 1993 la prima linea di capi da uomo firmata Lardini.
Ancora adesso tutto ruota attorno allo stabilimento di Filottrano in provincia di Ancona: qui si svolge infatti il processo completo, a partire dal design per arrivare fino alla realizzazione dei capi. L’esperienza e la tradizione sartoriale si sposano oggi con l’uso di macchinari di ultima generazione che danno vita non solo alle collezioni firmate Lardini ma anche a quelle che l’azienda continua a realizzare per tanti marchi noti (e non solo italiani) dell’abbigliamento maschile. Ci piace sottolineare che Lardini è stata una delle prime aziende della zona ad adottare un impianto fotovoltaico per contribuire al risparmio energetico ed a dotarsi di filtri anti-inquinamento per migliorare la qualità dell’ambiente.
Oggi l’azienda sceglie tessuti raffinati, non rigidi, morbidi al tatto, perché l’uomo Lardini è elegante ma informale, con piccoli dettagli che lo contraddistinguono: dalle impunture a vista sui revers al fiore di stoffa infilato nell’occhiello, fiore che è ormai diventato il simbolo del marchio. La parola d’ordine per la collezione autunno – inverno 2012 / 2013 è “superlight”: le giacche hanno forme nuove e si possono indossare con la disinvoltura di una maglia, mentre i cappotti possono essere anche sfoderati, in tessuti leggeri e con punto vita ben disegnato. Niente paura, però, per i più freddolosi ci saranno sempre i cappotti foderati, concepiti in trame più pesanti ma sempre morbide.
Per gli uomini particolarmente esigenti, Lardini offre anche un servizio su misura: i clienti di tutto il mondo possono scegliere tessuto e modello e nel giro di 15 – 20 giorni ricevono il capo personalizzato con il nome o le iniziali ricamate all’interno.
Particolarmente interessanti sono due progetti intrapresi dall’azienda nell’ambito della sostenibilità ambientale.
Il primo è il progetto RVR Lardini presentato per la prima volta al Pitti Immagine Uomo lo scorso giugno 2011. La lunga esperienza e la continua ricerca hanno permesso di assemblare due tessuti estremamente diversi tra loro per creare un unico capo che offre quindi eleganza e funzionalità allo stesso tempo. I modelli che nascono dal progetto sono quattro (giacca, giubbino, sahariana, spolverino), sono reversibili e sono tutti realizzati con tessuti naturali da un lato e con tessuti resistenti all’acqua dall’altro. Coi capi reversibili di solito si intende offrire un’alternativa di colore: nel caso dei capi RVR si guarda piuttosto ad un doppio utilizzo dal punto di vista funzionale.
Questo progetto segue gli stessi principi che hanno portato Lardini ad installare l’impianto fotovoltaico: risparmio di materie prime e di energia, riduzione degli ingombri sia nella filiera produttiva e di vendita (magazzino, trasporto, negozio) sia dopo l’acquisto da parte del cliente (nell’armadio ed in valigia).
Il secondo progetto è quello della Sciarpa Lardini. Tutti i prodotti della linea, in questo caso sciarpe, sono realizzati con un filato di puro cashmere tinto solo con colori naturali a base di erbe, radici e foglie. Due i vantaggi in questo caso. La sciarpa è un capo che portiamo vicino al viso: le tinture naturali evitano effetti collaterali che potrebbero invece essere causati da tinture sintetiche. Inoltre il filato pregiato lavorato ad effetto garza permette di realizzare sciarpe molto grandi (80 cm x 220 cm) con un peso di soli 120 grammi. Sciarpe molto belle, aggiungiamo, in tante tinte e fantasie, che fanno venire voglia anche alle donne di rubarle dall’armadio del proprio uomo. Una coccola leggera e naturale.
Per la realizzazione di entrambi i progetti, RVR e Sciarpa, Lardini si è avvalsa della collaborazione di asap (scritto proprio così, tutto minuscolo, a formare l’acronimo di as sustainable as possible), azienda che si occupa dello sviluppo di progetti che abbiano come filo conduttore la sostenibilità ambientale.
E così finisce anche questo viaggio. Si ringrazia lo showroom Lardini di via Della Spiga ed in particolar modo Maddalena Torricelli dell’Ufficio Stampa per averci guidato alla scoperta di questo bellissimo mondo fatto di eccellenza tutta italiana con un occhio all’ambiente che ci circonda.
Milano, Via Della Spiga, E. Pirre’
Rispondi