Ore 13:30 colazione nel bellissimo e storico Grand Hotel St. Regis di Roma. Questo il luogo scelto dalla nostra intervistata, abbiamo il piacere di farvi conoscere una delle donne più social ed eleganti del bel mondo mondo: Dani del Secco d’Aragona, meglio conosciuta come la Marchesa d’Aragona.
La vediamo entrare in hotel, ricevuta in pompa magna dal direttore generale, Dott. Vincenzo Falcone, e dal personale. Da sempre questo luogo per Lei rappresenta quasi una seconda casa. Eccola. Alta, slanciata dai capelli biondo platino, avanza verso di Noi con passo elegante e sicuro.
Ci abbaglia con la sua mise: una Birkin di Hermès color giallo limone, colore dell’anno, guanti in capretto, pantalone geometrico, sandalo Prada in tinta, collo di volpe legato con un foulard di seta Prada, bracciali Tiffany, soprabito Armani, grandi orecchini della stessa nuance della Birkin.
Le fashion victim sarebbero svenute! Nessuna delle blogger che imperversano sul web potrebbero reggere il confronto in eleganza e soprattutto buongusto.
Sorriso, simpatia, cordialità e grande charme sono le prime sensazioni che percepiamo. Non una intervista ma una piacevole e ricca conversazione tra amici. Le mie assistenti restano incantate e rapite dalle risposte della Marchesa, tanto che alcune volte sono loro stesse a rivolgerle direttamente le domande.
Ma iniziamo a conoscerla. Antichissimo lignaggio il Suo, addirittura il capostipite si fa risalire a Rachimiro detto il Secco, proclamato patrizio da Settimio Severo. Il motto di famiglia rispecchia molto il suo carattere dolce ma combattivo: “Cum feris ferus”, (feroce con la fiera), lo stemma reca un leone rampante con spada rivolta verso l’alto, mai per il combattimento ma solo per la difesa. Nei colori del blasone si nasconde ciò che siamo stati “nel mio c’è il rosso come la passione e l’audacia, l’azzurro simbolo della lealtà, l’oro e l’argento che i re concedevano ai più valorosi in battaglia”.
Nasce a Roma da padre senese e madre romana, e nella città dei papi trascorre la sua infanzia in una villa sull’Appia Antica alternando lunghi periodi tra Fiuggi, Forte dei Marmi e Sardegna. Si trasferisce a Milano dove sposa un nobil uomo e dal matrimonio nasce, come definisce Lei “il grande amore della mia vita” la figlia Ludovica. Era il periodo della famosa Milano da bere “grandi balli, sfilate, beneficenza. Si andava da Giannino in via Scesa, al Sant’Ambroeus, che ho ritrovato a New York, all’Assassino, da Bice per le famose uova al tartufo, una Milano Europea ed Internazionale”.
Come ha ritrovato Roma dopo tutti questi anni?
“Dopo 25 anni a Milano riscontro un certo provincialismo. Mi sembra una città felliniana. Esiste una figura in città che si chiama imbucato. Tutti riescono ad entrare nei posti più esclusivi è veramente pittorica ma nel contempo incredibile”.
La Marchesa si laurea in dermo-cosmetologia applicata e si occupa dal 1991 della ricerca degli anti-aging, pur essendo giornalista ed avendo alle spalle partecipazioni come con con la Versiliana di Romano Battaglia, che definisce il suo maestro.
Il suo attuale lavoro affonda le radici nei ricordi dell’infanzia quando dopo aver preso il the con la madre da Babingtons o al Grand Hotel, si recava alla famosa profumeria De Paola dove la madre lamentava il fatto che le creme acquistate perdevano la loro efficacia dopo pochi mesi dall’inizio dell’utilizzo. “Le venditrici rispondevano che occorreva cambiare spesso prodotto per avere il risultato ottimale. Questa affermazione è del tutto infondata, la scienza dimostra esattamente il contrario. Per questo motivo mi sono appassionata nella ricerca e nell’individuare il modo per ritardare il più’ possibile l’invecchiamento cutaneo”.
Ha creato una linea di prodotti anti aging che si chiama Aragona, destinata ad un pubblico di nicchia “una Bentley della dermocosmetica. Così come non vedrete mai una pubblicità di questa macchina, stesso concetto per la mia linea. Prodotti destinati non solo a chi ha certe possibilità economiche ma anche chi ha il piacer dell’eccellenza in ogni cosa”.
Cosa ne pensa della chirurgia estetica?
“Deve essere un punto di arrivo e non di partenza. Troppo spesso se ne abusa. Forse ad una certa età si può farne uso, ma non prima”.
Quale accessorio reputa importante per una donna?
“Dormo sempre con un filo di perle. Fin dall’infanzia abbiamo avuto in dono perle di tutti i tipi. Non è vero che portano lacrime, forse a chi le compra! Devo dire che impazzisco per gli accessori. Ho sacrificato due camere degli ospiti per far spazio al mio guardaroba, altro che Sex and City! Borse e scarpe la mia passione”.
Qualche preferenza in merito all’abbigliamento?
“Per gli abiti da sera prediligo lo stile Dior anni 50’. Mi sento molto me stessa con gli abiti di Luigi Bruno e di Giada Curti. L’abito da sera o da ballo deve essere esageratamente elegante e sontuoso”.
Quale donna del passato reputa elegante?
“Sicuramente Grace Kelly. La donna degli anni 50’, come la mia nonna, non usciva mai senza guanti, in estate come in inverno, non è il caso di ripetere che anche questi devono essere sempre abbinati”.
Qual è l’insegnamento familiare che utilizza quotidianamente?
“Ho avuto una grande eredità dai miei genitori quello della educazione, della sincerità ed onestà. Sono una donna molto poliedrica. Per stare bene ho bisogno di vedere le persone intorno a me felici”.
Cosa non vorrebbe mai vedere addosso ad un uomo e ad una donna?
“Le pantofole per la donna, la giacca da camera per l’uomo. La femminilità è fondamentale per ognuna di noi, è uno stato d’animo”.
Cos’è l’eleganza?
“Saper indossare l’abito giusto al momento giusto. Ogni ora del giorno presuppone un capo di abbigliamento. Le calze di seta sono un elemento fondamentale. La donna deve sentirsi preziosa, desiderata e corteggiata. L’uomo deve essere, educato, cavaliere. Purtroppo oggi queste doti sono sempre più rare”.
Cos’è la bellezza per la Marchesa d’Aragona?
“Sono animista. La vedo in ogni cosa. Anche in questa poltrona; penso al suo vissuto e ne ho rispetto. La bellezza è volersi bene, è un qualcosa che traspare da dentro. La ritrovo negli occhi o in un sorriso. Noi siamo ciò che mangiamo: per questo presto anche molta attenzione al cibo evitando dolci e tutto ciò che è grasso”.
Marchesa allora io sono davvero brutto, riesco a divorare un barattolo di nutella in una sola serata. Se dico shopping a cosa pensa?
“A via Condotti. Lo shopping è un modo di estrinsecare i propri desideri, e il momento in cui vedo realizzato quello che io vorrei creare. Come se qualcuno avesse pensato per me a degli abiti, ed io in quel momento mi sento felice perché mi sento conforme a quel pensiero perché per me il discorso estetico è una combinazione di essere ed avere”.
Che significato ha oggi la nobiltà?
“Essere nobili oggi significa avere un grande senso di attenzione verso coloro che sono meno fortunati”.
In che cosa la ravvisa?
“Il nobile vero ha un comune denominatore: la grande educazione, l’eleganza dei modi. Potrei rimanere una intera giornata in auto se il mio cavaliere non mi apre la portiera”.
E’ impegnata nel sociale?
“Ho un grande rispetto per il prossimo, bisogno essere generosi con chi è meno fortunati di noi. Mi sono dedicata assiduamente al volontariato al Fatebenefratelli di Milano nel reparto ortopedia, così come a Roma presso le varie istituzioni di carità ed ho adottato alcuni bambini in Tanzania. Tutto ciò mi rende felice; ma una raccomandazione d’obbligo, quando si aiuta qualcuno lo si fa sempre in maniera anonima e mai plateale”.
Utilizza i social network?
“Sono iscritta a facebook. Ricevo molti apprezzamenti sulla mia eleganza da parte di uomini e donne, e devo dire che queste ultime sono in maggior numero e la cosa mi fa molto piacere. Molto spesso mi chiedono consigli sul bon ton e sull’abbigliamento”.
L’arte del saper ricevere è uno dei momenti importanti della vita sociale. Qualche dritta.
“Partiamo da una premessa. L’ospite è sacro, dobbiamo sembrare quasi noi ospiti di noi stessi. Pertanto i capi tavola vanno assegnati agli ospiti. Noi sederemo al centro e difronte il nostro cavaliere. Il mangiare è un rito, non si mangia con chi non si ama. Io non accetto neanche un caffè da una persona che non conosco bene…!”.
Anche l’occhio vuole la sua parte a tavola vero?
“Indubbiamente. Per tutti i giorni io utilizzo sempre l’argento. Mi piacciono i tavoli antichi e vissuti e non mi piace coprirli con le tovaglie. Molto spesso sotto potrebbe esserci un tavolo di compensato, come succede nei catering. Il tavolo deve essere nudo…sensuale”.
Ci consiglia una ricetta?
“Con piacere. Vi propongo una ricetta per il periodo invernale, appropriata per il Natale.
Prendiamo una tacchinella, e facciamola cuocere. Mettiamola da parte e nel brodo facciamo cuocere i cappelletti di manzo, vanno bene anche gli agnolotti. Dopo di che si butta via il brodo. In un tegamino uniamo a bagno maria del patè di foigrè, mascarpone magro e qualche cucchiaio di cognac, no brandy. Mantechiamo i cappelletti con questo composto, si aggiungerà alla fine dell’abbondante parmigiano reggiano. La tacchinella invece sarà servita con una salsa verde”.
Deve essere davvero buona. Ha in programma qualche progetto?
“Vi svelo in anteprima questa news. Con la Globe Films realizzerò due film, uno con il regista Max Nardari dal titolo “Di tutti i colori” ambientato in un atelier, l’altro con il regista Alessandro Brunello, “Rapimenti, rapine e matrimoni” con alcuni attori di Zelig. In entrambi impersonerò me stessa cioè la Marchesa d’Aragona. Vi assicuro che saranno due commedie davvero divertenti”.
Attualmente Lei è innamorata?
“Sono innamorata di mia figlia, il più grande amore della mia vita. Poi vengono i miei piccoli, 5 adorabili cuccioli, 4 chihuahua ed 1 maltese toy”.
Qual è il sogno della Marchesa D’Aragona?
“La mia vita è già un sogno, sono felice. La vita è meravigliosa”.
Ringraziamo per questa bella chiacchierata la nostra simpaticissima amica Marchesa d’Aragona, che ritroveremo presto nel nostro blog e sul nostro nuovo magazine.
Credit: Mauro Rosatelli
Rispondi