Nominare il marchio Jimmy Choo equivale ad evocare visioni di lusso e di stile. Non fa eccezione la collezione uomo presentata a Milano per il prossimo autunno / inverno 2013 – 2014 ed accanto alle parole lusso e stile, ci viene spontaneo associarne un’altra: carattere.
La collezione offre una scelta completa per ogni occasione, per uomini sicuri di sé, amanti dei dettagli e che vogliono restare assolutamente ed esplicitamente maschili. Questo è un particolare che ci colpisce: l’uomo che sceglie Jimmy Choo ama sì il dettaglio e la cura ma non ammicca al mondo femminile.
L’ispirazione viene dalla musica, punk e glam rock, e dalla scena artistica: il marchio sceglie gli anni ’80, la New York di vere icone come i pittori Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol e Francesco Clemente. E’ in quel momento che la moda e la sartoria maschile hanno conosciuto una grande rivoluzione ed una nuova libertà di espressione: gli artisti, anche underground, hanno flirtato con la moda e hanno introdotto nuove ed irriverenti sfide alla tradizione.
Proprio da queste basi parte la collezione Jimmy Choo. Le proposte, come accennavamo, vanno a coprire un ampio ventaglio di momenti e di occasioni, dalla sera al giorno, dal formale ai momenti relax, dall’urban life all’outdoor. Quanto a forme e soluzioni, non c’è che l’imbarazzo della scelta: mocassini in pelle, stringate, stivaletti, biker e desert boots, trainer sia basse che alte, pantofole da smoking ed anche alcune forme ibride. Noi vogliamo parlarvi di alcuni dettagli che abbiamo trovato particolarmente intriganti.
Partiamo dallo scorpione: simbolo forte da sempre legato al mondo rock, è fortemente presente, confermando l’origine e l’ispirazione della collezione. Lo troviamo declinato in diverse versioni: sulla pantofola da smoking Sloane è maxi e ricamato in oro, oppure più piccolo a punteggiare la calzatura; va a caratterizzare bottoni in ottone; diventa un simbolo, una “brand signature”, trasformandosi in un talismano stampato a rilievo sulla suola di tutte le calzature. Piccolo particolare, quest’ultimo, che conquista e che racconta una cura speciale.
La stampa camouflage per Jimmy Choo diventa “porno print” o “porno camo”: ad una prima occhiata sembra di trovarsi davanti ad una classica stampa camouflage con dettagli fluo, ma ad una seconda occhiata più attenta le macchie si rivelano per ciò che sono, ovvero accattivanti figure di ispirazione burlesque.
Altro motivo forte ed identificativo sono le borchie: le ritroviamo per esempio sulle trainer Barlow, adornate da file di borchie piramidali; sotto forma di micro borchiette sulle pantofole; ed ancora sulle trainer Spencer che hanno dettagli di borchie in gomma.
Troviamo interessanti anche le tendenze preppy ed american college: la prima è ben rappresentata da una variante della pantofola Sloane, decorata da pin in puro stile anni ’80; la seconda si riflette invece nella trainer Walcott in flanella e cachemire col ricamo del numero “96”, ovvero l’anno di debutto del marchio.
Sono sempre presenti anche le stelle, simbolo che è ormai diventato continuativo per il marchio. Il mocassino Grove ne è interamente ricoperto con una lavorazione che tende a sottolineare anche l’effetto neon: la pelle viene spazzolata fino a far emergere il colore sottostante.
Segno fortemente caratterizzante è anche la palette colori impiegata: si va dalle tonalità flash, fluo e neon fino ad arrivare a toni primari e tonalità neutre, come nero, carboncino, khaki e verde di chiara ispirazione militare. Grande attenzione è data anche alla scelta dei materiali sia esterni (vitello, pellami esotici, coccodrillo, pitone, cavallino) che interni (citiamo ad esempio il rivestimento in lapin nel boot Cabot). Sono presenti anche tessuti come il twill cavalleria ed il canvas per gli stivali.
La direzione creativa del brand è affidata a Sandra Choi e Simon Holloway che condividono un obiettivo preciso: far sì che Jimmy Choo diventi uno dei marchi di lusso più stimati al mondo. A nostro avviso la strada intrapresa è quella giusta.
di E. Pirrè
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