Firenze
Appuntamento alla Galleria Frediano Farsetti, Lungarno Guicciardini 21/23 rosso, alle ore 18 per il vernissage “Giuliano Vangi scultore e disegni- Veio“
Dal 22 settembre al 18 novembre 2012, orario: 10-13.00 14.30-19.30, ingresso libero.
Le sculture esposte presentano la sua produzione più recente, toccante testimonianza del maturo fulgore della sua creatività, significativa sintesi della sua lunga e felice carriera.
Veio. La scultura rappresenta un motociclista in bronzo, con un elmo greco al posto del casco, in sella ad una vera moto Triumph Tiger 500, che si dirige, lungo una strada lunga poco meno di dodici metri, verso un paesino tranquillo. Il centauro stringe con la mano sinistra il manubrio e tende il braccio destro verso la piccola città sullo sfondo. L’artista ha raddoppiato la mano destra del motociclista per enfatizzare il suo gesto di aggressiva prepotenza e far chiaramente capire agli spettatori la sua volontà di ghermire e possedere la sua preda. L’evidente (e stridente) contrasto tra il moderno giubbotto in pelle e l’antico elmo sta a significare che la violenza e l’istinto di sopraffazione fanno parte della storia millenaria dell’uomo, dall’antichità a i nostri giorni.
Oltre alla monumentale installazione (complessivamente misura cm 182x142x1130), sarà possibile ammirare, nelle sale della Galleria Farsettiarte, una decina di disegni preparatori, alcuni dei quali di grandi dimensioni, che in primo luogo danno l’opportunità di apprezzare le ottime doti di disegnatore di Vangi e poi ci permettono di capire come nascono le sue sculture, dalla prima idea al suo svolgimento, dagli studi dei dettagli all’evoluzione dell’insieme, fino al progetto definitivo.
Giuliano Vangi, nato a Barberino di Mugello (Firenze), il 13 marzo 1931, ha studiato all’Istituto d’Arte, allievo di Bruno Innocenti, e all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1950 al 1959 ha insegnato presso l’Istituto d’Arte di Pesaro.
Tra il 1959 ed il 1962 si trasferì in Brasile, dove eseguì opere astratte, utilizzando cristalli, ferro e acciaio. Espose alla Biennale di San Paolo, vinse il Primo Premio al Salone di Curitiba e tenne una mostra personale al Museo d’Arte Moderna di San Paolo. Tornato in Italia, si stabilì a Varese e ottenne una cattedra all’Istituto d’Arte di Cantù; poi si trasferì a Pesaro. Qui ritornò allo stile figurativo, concentrando le sue ricerche sugli stati d’animo dell’uomo contemporaneo.
Nella sua carriera Giuliano Vangi ha esposto con successo in molte sedi prestigiose, in Italia e all’estero. Tra le principali ricordiamo la mostra personale a Palazzo Strozzi di Firenze nel 1967, organizzata da Carlo Ludovico Ragghianti, la mostra itinerante ad Hannover, Wurzburg, Kiel, Colonia e Lisbona nel 1970, l’esposizione ad Hakone, Tokyo, Osaka e Città del Messico del 1972, la personale alla Galleria d’Arte Moderna di Torino e alla Permanente di Milano nel 1977, la grande retrospettiva al Castel Sant’Elmo di Napoli nel 1995 e quella al Forte Belvedere di Firenze nel 1995, l’esposizione al Museo degli Uffizi di Firenze intitolata “Studi per un crocifisso e opere scelte 1988-2000”, nel 2000 e la mostra personale all’Ermitage di San Pietroburgo nel 2001. Ha partecipato più volte alle edizioni della Biennale di Venezia, della Quadriennale di Roma e della Biennale di Scultura di Carrara. Nel 2002 vinse il Premio Imperiale per la Scultura della Japan Art Association di Tokyo.
Ha fatto parte dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dell’Accademia di Santa Lucia e dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon di Roma. Molte sue opere si trovano in ambienti pubblici, collocate in
contesti prestigiosi, come la statua di San Giovanni Battista a Firenze, posta tra Via de’ Bardi e Lungarno Torrigiani, vicino a Ponte Vecchio (1996), la Lupa in Piazza Postierla (o dei Quattro Cantoni) a Siena (1996), il Crocifisso ed il nuovo Presbiterio nella Cattedrale di Padova (1997), la scultura in marmo intitolata “Varcare la Soglia” posta al nuovo ingresso dei Musei Vaticani (1999-2000), il nuovo altare e il relativo ambone del Duomo di Pisa (2001), una scultura in legno policromo per la Sala Italia di Palazzo Madama a Roma, “Donna in movimento” in una piazza del centro di Pontedera, “Noli me tangere”, un ambone in pietra garganica sul tema di Maria di Magdala nella chiesa di San Pio a San Giovanni Rotondo (2004), la nuova cappella del cimitero comunale di Azzano (LU), ideata insieme all’architetto mario Botta, con il quale ha collaborato anche al santuario di Papa Giovanni XXIII a Seriate. Giuliano Vangi è l’unico scultore vivente ad avere un museo a lui dedicato, a Nagaizumi-cho, Shizuoka, presso Mishima, in Giappone, inaugurato il 28 aprile 2002 (www.vangi-museum.jp). Le sue opere, sessanta sculture e altre quaranta opere tra modelli in gesso policromato, disegni e grafiche, sono esposte in uno spazio di trentamila mq., parte al chiuso, parte in un ampio giardino all’aperto, chiamato “colle delle Clematidi”.
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