Gattinoni tra…le nuvole

 

Pippo Baudo, Milly Carlucci, i rampolli Pucci e Ferretti, Gloria Guida, Marina Ripa di Meana, Marta Flavi, Neri Marcorè e molti altri al defilè-evento di presentazione della Collezione Alta Moda Primavera Estate 2014 della maison Gattinoni. La location è la inaccessibile Nuvola di Fuksas, il cantiere mai finito del nuovo centro congressi di eur spa: una plumbea astronave di acciaio e vetro mai decollata. Vip e fotografi avanzano tra bulloni, travi, segnaletiche e grate a strapiombo. Una metafora della condizione esistenziale, spiega il direttore creativo della maison Guillermo Mariotto, che sorprende con la ricercata leggerezza di abiti fluttuanti e colorati.

Tulle di seta ricamati a filo indossati su leggings illuminati da cristalli, chemisier per la sera, per i cocktail, per il giorno. Colori saturi e trasparenze, cipria, verde pistacchio, corpi concentrici che irradiano volumi, morbidezze create dai vuoti della seta. Ma anche abiti in lino purissimo ricamati a filo, bianchi quasi virginali oppure bleu chesterfield, con pieghe severe, alleggeriti da trasparenze. E ancora oro, lamè, pizzo, macramè e tanto tulle con applicazioni in organza per capi sofisticati ed intercambiali, modificabili con un semplice gesto della mano e tutti abbinati ai copricapo con visiere e velette. Dominano musica e parole della celebre “ode alle nuvole” di de André: ancora una volta nuvole “vanno, vengono, per una vera mille sono finte e si mettono lì tra noi e il cielo…”

Il presidente Stefano Dominella annuncia e spiega con amarezza l’addio alla Capitale della sua azienda: “sarà la nostra ultima sfilata a Roma per moltissimi anni” parole dure dettate dalle difficoltà incontrate con le istituzioni locali, che avrebbero osteggiato in ogni modo l’allestimento dell’evento. Altrettanto fa il patron di casa Gattinoni, Franco, che afferma “l’alta moda deve essere esercizio di stile, di creatività, non un comparto del settore della moda che fa diventare ricchi”si tratta infatti di abiti “cuciti e ricuciti dalle maestranze più delicate, le donne più abili”.

di Carlotta Marongiu

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