Stra-ordinario è uscire dall’ordinario, è l’uomo annoiato e insoddisfatto da tutto ciò che lo circonda, da un’esistenza piatta e priva di novità. L’uomo di Emiliano Rinaldi è così, è fuori dall’ordinaria moda, è un dandy toscano, alla ricerca dell’eleganza intima e innata che rigetta le inutili stravaganze e le tendenze passeggere.
L’uomo di Emiliano Rinaldi è un uomo che segue la cultura della moda. Quella moda che non è fatta per uscire dal coro con invadenza, forma estremizzata, savoir faire rinforzato. La sua moda non invade, ma pervade. Pervade perché è un modo d’essere che proviene solo da se stessi, che non inventa nulla, ma che, con apparente noncuranza, ricalca uno stile raffinato e instancabile.
L’uomo seduttore, un po’ nostalgico, quello degli attori anni ’50, un uomo che ricerca la bellezza e lo stile, che danza soavemente nel suo carisma. Così sono anche le linee, i volumi, i materiali d’alta qualità dei capi di Emiliano Rinaldi. Elementi che non sono mai lasciati al caso, ma sono must imprescindibili.
Lana, cachemire, seta, pizzo, dettano gli outline di cappotti, giacche, gilet, cravatte e papillon, pull e pantaloni. Capi classici e sartoriali in tonalità blu, bordeaux e avorio che riportano a immagini pulite e essenziali di un uomo che è attore, attore di un tempo infinito e indefinito.
Emiliano Rinaldi, uno stra-ordinario filoso della moda, un giovane designer toscano, che ha fatto vivere i suoi capi, ha dato loro vita. I suoi infatti non sono modelli statici e in passerella, ma contestualizzano ciò che indossano. L’Antica Locanda Solferino, sede della presentazione “La Noia” di Emiliano Rinaldi durante questa Milano Fashion Week Men 2013, è l’ambiente in cui questi modelli godono della loro ordinaria quotidianità.
La coppia etero in camera da letto stanca e sfitta della routine amorosa, il musicista alla ricerca della sua melodia, l’architetto nel momento ordinario del tè, lo scrittore ubriaco di noia, la coppia omosessuale al solito risveglio mattutino, il viaggiatore all’ennesima preparazione del suo baggage, ognuno con una storia da raccontare.
Gli abiti vivono. E finalmente la moda ha ancora qualcosa da dire.
di Erika Fabiano
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