Milano, 24 febbraio 2012
Siamo stati alla presentazione della collezione di Cristina Miraldi allo Spazio Mercedes, scenario piacevolissimo ricavato all’interno del bellissimo Palazzo Giureconsulti in Via Mercanti.
Cristina, pur essendo molto giovane (classe 1983), non è certo una designer improvvisata: fin da piccola ha avuto l’opportunità di frequentare il ricamificio di famiglia per poi dare una forma concreta e professionale alle sue inclinazioni attraverso il diploma in Fashion Design all’Istituto Marangoni ed ai successivi corsi allo IED, l’Istituto Europeo di Design.
Dopo gli studi ha iniziato collaborando con marchi prestigiosi, poi nel 2009 ha vinto il concorso “Fashion Incubator” voluto dalla Camera Nazionale della Moda A questo punto decide di intraprendere un percorso a suo nome.
In una intervista rilasciata a Vogue.it dichiarava di amare il fatto che diverse arti potessero interagire con la moda in un continuo richiamo al passato ed alla tradizione. Abbiamo ritrovato e riconosciuto le sue dichiarazioni in questa piccola presentazione fatta di soli tre pezzi, quanto basta per far comprendere il suo stile.
Cristina ha utilizzato ed unito tra loro materiali anche molto diversi inserendo tante borchie su giacche e maglie, quasi un richiamo ai cavalieri del passato ed alle loro armature. Le sue donne somigliano un po’ a valchirie d’altri tempi rese però straordinariamente moderne grazie al suo linguaggio fresco ed ingentilite da dettagli estremamente femminili come gli strass ed i tessuti leggeri e danzanti.
Ci siamo soffermati su un gilet color cammello, con spalle ben strutturate ornate da borchie appuntite e strass, chiuso da alamari sul davanti: un perfetto connubio, un sunto del continuo dialogo tra passato e futuro, un’alternanza delle condizioni che portano ogni donna ad essere guerriera ed al tempo stesso principessa.
In questa collezione c’è molta attenzione ai dettagli ed ai particolari; le linee sono pulite e si capisce che la designer è cresciuta tra capi di sartoria.
Il ricamo che tanto l’ha influenzata negli anni dell’infanzia e della crescita ritorna e si ritrova in particolar modo in uno dei capi, la cui stampa è ripresa e sottolineata attraverso un fine lavoro di applicazione di perline.
L’alternanza tra forza e femminilità è enfatizzata anche dal make-up e dalle pettinature: trucco deciso, occhi in prima linea, sopracciglia con nuovi volumi e code di cavallo un po’ romantiche. Questa ragazza è da tenere d’occhio! Ricordatevi il suo nome, lo risentirete nei prossimi anni.
Milano, Spazio Mercedes, Emanuela Pirre’