Si è svolta venerdì 25 gennaio, nel suggestivo contesto dell’Ex Ospedale degli Innocenti, in pieno centro storico di Bologna, la Nona edizione del prestigioso Premio Furla, nato nel 2000 grazie all’iniziativa della Fondazione Furla e alla preziosa collaborazione della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, la Fondazione Carisbo e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Curatrice del progetto Chiara Bertola, presente anche quest’anno al cocktail offerto a tutti i presenti dopo la premiazione dei vincitori, che si è tenuta nell’ambito della più ampia e nota manifestazione bolognese “Arte Fiera”, in scena proprio negli stessi giorni.
L’Ex Ospedale è quindi divenuto la cornice ideale per ospitare le opere degli artisti finalisti nella mostra collettiva dal titolo “Add Fire”: i nomi selezionati sono stati quelli di Tomaso De Luca, Chiara Fumai, Invernomuto, Davide Stucchi e Diego Tonus. Tra questi, ad aggiudicarsi il Premio Furla 2013 è stata la Fumai, scelta da una giuria internazionale che è rimasta colpita “dall’energia dell’artista, dallo straordinario impegno che emerge nel suo lavoro, dalla scelta di temi di stretta attualità, fino alla riflessione artistica contemporanea sulla società del nostro tempo, a cominciare dal femminismo, il discorso performativo e l’attivismo”.
Pensato per dare maggiore visibilità, valorizzazione e sostegno agli artisti italiani emergenti e sviluppato con l’obiettivo specifico di fornire una panoramica esaustiva della creatività contemporanea del nostro Paese, il Premio accoglie artisti provenienti da ogni forma di linguaggio: dal video alla fotografia, dalla pittura alle installazioni, dalle performances alla scultura.
Agli ospiti del cocktail inaugurale – molti dei quali illustri e piuttosto noti a Bologna – è stato dato in omaggio il catalogo delle opere dei finalisti, a partire proprio da quelle della vincitrice Chiara Fumai, nata a Roma nel 1978, ma ormai trasferita a Milano. Dal 2007 la Fumai genera opere performative influenzate dai procedimenti decostruttivi, dai freak show, dalla teosofia, dal teatro della crudeltà, dallo spiritismo, dall’illusionismo, dalla filosofia telemita, dal travestitismo, dalla bipolarità, dall’antispecismo, dalla discomusic, ma soprattutto dal pensiero anarco-femminista.
di Chiara Giacobelli
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