Milano, 14 novembre
Nnel Salone d’Onore della Triennale di Milano, ha avuto luogo l’asta di beneficenza “Bags for Africa”: la manifestazione, giunta quest’anno alla sua terza edizione, è organizzata da COOPI – Cooperazione Internazionale a favore del progetto per l’emancipazione femminile “D come sviluppo, il futuro della Sierra Leone è Donna”.
“Bags for Africa” nasce con l’intento di promuovere l’idea di una moda solidale, veicolo di espressione di due culture, quella europea e quella africana, che si incontrano per favorire uno sviluppo sostenibile: l’idea è quella di dimostrare che il mondo della moda può e vuole essere solidale verso un mondo dove proprio questo settore non è ancora così sviluppato.
Partner di COOPI per l’organizzazione e la realizzazione della serata sono stati la Camera Nazionale della Moda Italiana, Christie’s Italia e lo IED – Istituto Europeo di Design che da oltre quarant’anni si occupa di formazione: sono ben 38 le case di moda che hanno aderito, donando pezzi unici. Oltre ai big, la manifestazione ha dato spazio anche ai giovani stilisti: 7 giovani designer, neo diplomati allo IED Moda Milano, hanno progettato altrettante borse ispirate all’Africa, proprio con l’intento di incrementare il concetto di moda sostenibile.
COOPI è un’organizzazione umanitaria, laica ed indipendente che lotta contro ogni forma di povertà: fondata nel 1965, oggi è presente in 23 Paesi in Africa, America Latina e Medio Oriente e nel 2011 sono state oltre 5 milioni le persone raggiunte e beneficiate. Punto di forza dell’organizzazione è il fatto di puntare su progetti concreti. Grazie alle prime due edizioni di “Bags for Africa”, sono stati raggiunti due importanti risultati: in Senegal è stata avviata una sartoria per giovani madri; in Sierra Leone si è avviato un progetto che mira ad ottenere cambiamenti effettivi a favore del diritto di alfabetizzazione e formazione delle donne.
Le donne inserite nel programma “D come Sviluppo, il futuro della Sierra Leone è donna” potranno beneficiare di 22.000 euro, raccolti durante l’asta: tutte le borse battute sono state aggiudicate con successo grazie alle circa 400 persone presenti in sala e visibilmente motivate. Grazie a questi fondi saranno organizzati nuovi di corsi di formazione dedicate alle future leader di comunità: le donne formate potranno un domani portare avanti le loro istanze di emancipazione davanti ad autorità ed istituzioni locali. Verrà inoltre organizzata una campagna di patrocinio legale e sensibilizzazione a livello comunitario.
Oltre ai rappresentanti della case di moda, sono stati presenti alla serata in Triennale la vice Presidente di Camera della Moda Giovanna Gentile Ferragamo, il conduttore televisivo Enzo Miccio, la direttrice di Chistie’s Clarice Pecori Giraldi, il Presidente di COOPI Claudio Ceravolo, Paola Saltari in rappresentanza di Vanity Fair e Laura Morino per Morino Studio. Tra i numerosi ospiti, personalità rilevanti ed autorevoli del mondo dell’industria, della politica, della cultura, della finanza e della moda, tra cui Maureen Salmona, Piero Addis, Emanuele Belotti, Allegra Bossi Pucci, Alessandra De Marco, Guido e Paola Pennisi.
Per quanto riguarda i giovani designer IED, è stata Martina Maggiorelli a vincere la menzione speciale per la borsa prodotta con più criteri di “artigianalità” e “sostenibilità”: la sua pochette è stata realizzata con scarti di tessuto ridotti a strisce e lavorati a telaio col risultato di generare un nuovo tessuto artigianale che ricorda i colori vivi dei monili africani.
E’ doveroso infine segnalare che l’evento è stato realizzato grazie a IDMC, VISCONTI BANQUETING, LIMONI, ICMA, GREY18, STRAF Hotel&bar e Studio legale Michela Cocchi. Una menzione anche ad Alfonso Granieri e Angela Sicolo che nell’ambito del progetto “Combo for Africa” hanno realizzato delle opere in carta che ornavano il salone, progettate e realizzate interamente a mano utilizzando le carte Icma, storica azienda italiana con 79 anni di attività e di dirigenza familiare tutta al femminile: giusto e bello sottolinearlo nell’ambito di questo progetto fatto per le donne.
di E. Pirre’
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