Cosa fare in tempi di crisi in occasioni importanti come una cerimonia o un matrimonio salvando la forma e il portafoglio?
La risposta arriva dagli allievi della scuola Maiani, nota per la sua pragmaticità e per il suo forte legame con la realtà socioculturale del momento.
Quarantaquattro outfit realizzati dai 25 studenti della scuola, in una collezione che vuole esprimere anche il loro stato d’animo: voglia di superare le avversità con le proprie capacità manuali.
Una collezione in cui le parole d’ordine sono: Riciclo e Utilizzo di materiali poveri o insoliti per una collezione di moda. Non manca l’opulenza, l’accuratezza e la particolarità che ci si aspetta da una collezione di Alta Moda.
La capacità manuale e sartoriale che permette di creare abiti da sogno con la propria energia, il proprio ingegno e con materiali riciclati : dalla juta ai sacchi bianchi della posta, alle tende e alle mantovane di casa, tela da lenzuoli dipinta a mano, batista da neonati, ricami realizzati con i chicchi di riso.
La lana cotta e il pile resi luminosi e preziosi dai ricami prodotti con materiali riciclati da vecchie collane e da vecchi bijoux scovati nel fondo di un cassetto.
La sposa romantica a costo “basic” in cui il valore aggiunto è dato dalla certosina e perfetta lavorazione che fa di un tessuto povero come il tulle un capolavoro di volumi e sovrapposizioni.
Non manca la più concettuale sposa “tomba” tutta nera, che vuole essere una critica al matrimonio come stituzione e simboleggia la ribellione della donna attuale al conformismo e ai vincoli sociali.
Una collezione che nasce da un workshop a tempo pieno vissuto dagli studenti che imparano la pittura su tessuti, il ricamo, la modellistica, l’alta sartoria e con costi bassissimi riescono a creare abiti di alto valore artigianale che fanno sognare e sono consolatori in tempo di crisi.
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